Il naufragio dell'umanità
Nell'agenda di tutti gli esseri umani attenti a salvaguardare il bene sommo della pace ovvero dell'umanità stessa, la propaganda che istiga all'odio e alla violenza, alla contrapposizione e al disconoscimento di fatto della dignità delle persone, che usa le parole come una clava e plaude ad ogni accoglienza irrealizzata, devono occupare il primo posto. Quello in corso è un vero è proprio naufragio dell'umanità e non solo della politica come si scrive da qualche parte. Anche se la politica sembra rappresentare oggi la miccia dell'esplosivo. Al contrario la politica ha piuttosto il compito di adoperare l'estintore e ricostruire tessuti e beni bruciati. È un naufragio dell'umanità. Ultimo in ordine di tempo quel che è avvenuto a Rovereto dove mani canaglie e clandestine col favore delle tenebre, come si diceva nei verbali dell'appuntato, hanno appiccato il fuoco alla porta della chiesetta di San Rocco all'interno dell'antico complesso arcivescovile. “Chi ha appiccato quel fuoco – ha commentato Lauro Tisi arcivescovo di Trento - potrà alimentare paura e divisione, ma non riuscirà mai a mandare al rogo la forza del dialogo e del confronto, conquista di civiltà di cui tutti dobbiamo essere custodi e garanti”. Forse si è trattato di un messaggio non tanto criptico dal momento che in passato nella stessa città era stata data alle fiamme un'altra porta: quella di un centro di accoglienza gestito dalla stessa chiesa locale. Anche qui è interessante la dichiarazione del vescovo secondo il quale non c'è differenza tra struttura di accoglienza e luogo di culto: in entrambi i casi si tratta di uno sfregio per la comunità. E per l'umanità stessa, aggiungiamo noi. Su tutto questo siamo chiamati a vigilare e a reagire con uno scatto di umanità.