Uomini e donne ponti
La fiaccolata organizzata ieri sera in Piazza Esquilino a Roma dall'Associazione amici di padre Paolo Dall'Oglio con l'adesione di tante associazioni, non è stata semplicemente una testimonianza d'affetto verso un uomo che ha saputo creare relazioni profonde e autentiche anche dal silenzio del suo monastero atipico di Mar Musa in Siria. Era un modo di dire - a chi ha il potere di farlo - di non abbandonare nessuno dei sequestrati, di non sentirsi sconfitti prima del tempo, di non arrendersi alla rassegnazione. Anche Silvia Romano, di cui si pensava sarebbe stata liberata dopo pochi giorni, si ha la sensazione che sia stata abbandonata. Il tempo che viviamo invece ci dice dell'altissimo debito di gratitudine che dobbiamo nutrire verso chi, con le proprie scelte di vita, ci ha insegnato l'importanza di farsi ponti, donne e uomini di incontro e di dialogo, di stemperare l'odio con la fiducia e l'amicizia. Lasciatemi pensare che anche la visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi e la firma del “Documento congiunto sulla Fratellanza umana, la pace mondiale e la convivenza comune” è stato a lungo preparato dai semi sparsi in terra straniera da uomini e donne che oggi sono privati della libertà d'azione proprio da coloro che li temono. Con una fiaccola in mano e la luce negli occhi lo hanno testimoniato ieri sera anche i siriani rifugiati in Italia.