Un appello per Rocco

19 febbraio 2019 - Tonio Dell'Olio

In quest'Italia all'incontrario che garantisce i forti e abbandona chi rischia in prima persona, del doppiopesismo e dell'incoerenza votata a sistema, dell'onestà 'a la carte', avviene che a Rocco Mangiardi, onesto imprenditore di Lamezia Terme, che si è rifiutato a suo tempo di sottostare al pizzo e ha denunciato gli estorsori, sia stato comunicato che può essere garantito con la scorta solo nella sua regione. “A quanto mi è dato di sapere – dice –, sembra che gli uffici competenti cerchino di ridurre le spese per le tutele, speranzosi e convinti, magari, di fare una 'spending review' anche sulla vita degli altri, su chi resiste e su chi, con una scelta netta e forte, ha messo la propria vita e quella dei propri familiari a rischio”. Conosco Rocco personalmente e posso testimoniare della sua coerenza e della trasparenza della sua testimonianza e non mi darò pace finché non lo saprò al sicuro. “Sia ben chiaro – evidenzia Rocco – non ho paura e continuerò ad andare dove sarò chiamato, anche a piedi nudi e non mi fermerò perché voglio continuare a seminare quella positività importante che ho e che porterò fino alla fine dei miei giorni, perché da cittadino responsabile, a prescindere dalle vostre scelte, farò sempre tutto quel che potrò per non far vincere il letame mafioso”. Con giovani studenti e con la gente più semplice il racconto di Rocco è molto più efficace di mille parole sul valore teorico dell'onestà e della legalità.

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