Aleida Guevara
Ieri sera in una sala gremita all'inverosimile, la Cittadella di Assisi ha ospitato Aleida Guevara, figlia di Ernesto Che Guevara. Una testimonianza toccante, intima, personale, ma anche una valutazione politica sull'oggi di Cuba e del mondo. Uno sguardo sulla vecchia Europa dalla prospettiva del Sud del pianeta. Mi ha impressionato soprattutto la quantità di volte in cui è stata utilizzata da Aleida la nozione di “popolo”. Una categoria politica che qui da noi sembra ormai appaltata al populismo sovranista che ha posto una seria ipoteca su quella realtà. Aleida, invece, con una freschezza impensabile, ha rilanciato la categoria “popolo” come eredità imprescindibile tra i punti fermi del pensiero e dell'azione del Che. Un popolo da ascoltare e servire, un popolo da amare, un popolo sempre con una storia che non puoi comprendere se non te ne senti parte col lavoro d'ogni giorno. In punta di piedi abbiamo varcato la soglia del sogno del Che. Un sogno che non si è esaurito e che è universale come la ricerca di riconoscimento della dignità di ogni persona, come il riscatto dei poveri, come la liberazione dei popoli. Tutte cose di cui oggi c'è bisogno forse più di ieri.