Donne crocifisse
Ieri sera ho incontrato e abbracciato Eugenia Bonetti, suora della Consolata che ha dedicato tutta la propria vita a far risorgere a nuova vita le donne vittime di tratta. Le nuove schiave. Del lavoro e del sesso. Del potere e del denaro. A lei Papa Francesco ha chiesto di scrivere le meditazioni per la tradizionale Via Crucis del Venerdì santo che ha luogo presso il Colosseo. E non poteva fare scelta più felice il Papa che indica così a tutti di guardare alle croci dei nostri tempi da cui pendono le donne col loro carico di dolore e di sofferenza. Giustamente la Comunità Papa Giovanni sta richiamando l'attenzione dell'opinione pubblica con una campagna nazionale che ha come titolo “Questo è il mio corpo”. Mercificare i corpi significa spogliare di dignità le persone. È operazione perversa, diabolica, come quella compiuta nei campi di sterminio in cui la spersonalizzazione arrivava a rendere l'altro un numero di matricola tatuato sul braccio e niente più. Non so se ci sia mai stata un'epoca in cui l'esercizio della prostituzione poteva essere una scelta libera e consapevole, ma oggi è sicuramente riduzione in schiavitù delle più terribili così come il lavoro-schiavo che ancora si compra e si vende nei campi e nei laboratori tessili, nei cantieri e nelle fabbriche degli angoli più remoti del mondo. Il Venerdì santo queste storie saranno ostentate e presentate al mondo su una croce fino a farci vergognare e pentirci, forse a convertirci.