Le due navi
La nave saudita Bahri Yanbu attende di attraccare nel porto di Genova per caricare armamenti e strumenti bellici ausiliari prodotti in Italia ma destinati all'Arabia Saudita che ne ha estrema necessità dal momento che, quella nazione, è impegnata in una guerra cruenta e sanguinosa contro lo Yemen. Nelle stesse ore la nave Sea Watch era ancorata al largo di Lampedusa in attesa di permesso di far sbarcare 47 africani disperati che vengono a bussare per chiedere pane e dignità. La vicenda delle due navi, di armi e di persone, si è conclusa parzialmente con la prima che ha ricevuto tutti i permessi e le garanzie di approdo nonostante la ferma opposizione e protesta di camalli, scaricatori, sindacati e società civile e la seconda che, con l'autorizzazione della locale Procura, ha potuto ridare la terraferma alle persone migranti ma si è vista sequestrare l'imbarcazione e mettere sotto indagine il proprio comandante per ordine del Ministero degli Interni. Ecco, penso che non vi sia immagine più esplicativa per comprendere quello che sta avvenendo nel nostro Paese e un po' in giro nel mondo. La miseria e la solidarietà diventano un crimine e la guerra un atto lecito, consentito, favorito e garantito. Un mondo alla rovescia che rischia di incontrare soltanto coscienze assopite, incapaci di indignarsi e denunciare. E non è tempo per il quale si possa scegliere di stare con entrambe le imbarcazioni. Per quanto mi riguarda, personalmente non sono interessato alle navi dirette in Arabia Saudita. Bisogna scegliere sapendo che, alla fine, siamo tutti sulla stessa barca!