Se il pianeta fosse una banca
Felice congiuntura. Oggi ricorre il quarto anniversario della pubblicazione dell'Enciclica Laudato si' e tantissimi giovani in tutto il mondo sono per strada a scioperare per il clima. L'ottima Nicoletta Dentico mi sta facendo partecipare di fatto a questa festa amara degli adolescenti che lungo le strade di Roma chiedono al mondo degli adulti, e a chi è impegnato nelle istituzioni, di lasciargli un mondo più pulito. In tutti i sensi. E a me sembra come l'imperativo sociale e interiore sulla crisi più insidiosa e difficile che ci troviamo ad affrontare e alla quale non riusciamo ancora a porre l'attenzione che merita. Ne va del nostro futuro e del futuro delle generazioni a venire. Qualche tempo fa, nel corso di una riunione sull'emergenza ambientale, si discuteva su come riuscire a persuadere la gente che la posta in gioco è davvero molto alta. Una signora chiese di intervenire dicendo una cosa banale e grave nello stesso tempo: “Facciamo un minuto di silenzio e ciascuno pensi agli amici, ai parenti, alle persone a cui ha voluto bene, che sono morte a causa di un cancro”. Siamo rimasti senza parole. Intanto Nicoletta continua a inviarmi le foto e appare un ragazzotto con un cartello che dice: “Se il pianeta fosse una banca l'avreste già salvato”. Io spero che domenica andremo a votare perché l'Europa possa contribuire a salvare il mondo dalla rottamazione cui sembra essere avviato.