I 1800
Tra l’esito delle elezioni del Parlamento europeo e il dramma dei 1800 lavoratori e lavoratrici di Mercatone Uno che è miseramente fallito, non ho alcun dubbio: darei la prima pagina ai secondi. Non per provincialismo italico e nemmeno per sottovalutare la portata della tornata democratica continentale con tutto ciò che ne deriva. Semplicemente perché quei lavoratori e lavoratrici mi rimandano alle loro famiglie e ai loro progetti di vita, al senso di sconfitta e al fallimento personale, prima ancora che economico, alle ripercussioni inevitabili che tutto questo ha di fatto nella loro vita. Questa mattina sicuramente gli ex dipendenti di quell’azienda saranno poco interessati e coinvolti dalle percentuali di voto di questa o di quella forza politica, eppure sono convinto che anche da chi andrà ad occupare gli scranni di Bruxelles/Strasburgo dipenderà la soluzione o meno della loro situazione. È in questi casi che si tocca con mano l’importanza della politica e del fatto che non “sono tutti uguali”. Ed è per questo che non possiamo lasciare soli quei lavoratori e le loro famiglie, vittime di “un’economia che uccide”, come dice Papa Francesco, e insieme a loro (e anche agli eurodeputati neoeletti) contribuire a creare un’economia che dà vita, come dovrebbe essere naturale.