Medici con le stellette
Per far fronte alla carenza di medici in corsia, il Molise le aveva tentate tutte, compreso il richiamo in servizio dei medici pensionati. Da oggi la più piccola regione d'Italia ricorrerà al personale medico dell'esercito! Sì, avete capito bene: medici in divisa. Il quotidiano Avvenire, conti alla mano, spiega così il disastro: “12 lunghi anni di immobilità e malagestione a livello politico, la relazione dei conti del 2018 che ha messo in mostra debiti per 22 milioni di euro, l’inappropriata programmazione sanitaria del passato che ha portato a concorsi deserti e carenza oggettiva di specialisti”. A Termoli e Isernia i reparti di ortopedia e traumatologia sono praticamente già chiusi per mancanza di medici e, soprattutto, di soldi con cui pagare i loro stipendi. A tutte le altre considerazioni ne aggiungo una personalissima: ma se i medici militari sono immediatamente disponibili significa che normalmente non hanno granché da fare? Ovvero che sono in panchina ad attendere una missione all'estero, lo scoppio di una guerra o l'assistenza medica al personale militare che, in questi casi, non usufruirebbe del sistema sanitario nazionale ordinario? Se fosse così sarebbe uno scandalo e ci vorrebbe una legge che ordinasse a tutto il personale medico in divisa di integrarsi normalmente nel sistema sanitario in aggiunta a medici e infermieri previsti, salvo in caso di necessità per operazioni “militari”. Si chiama razionalizzazione della spesa o semplicemente buon senso.