La forza della musica
Con gli studenti del Corso di Musicoterapia (da 38 anni si svolge presso la Cittadella di Assisi), ieri sera abbiamo considerato quale apporto la musica potrebbe offrire alla pace. Non solo una terapia in note per curare le ferite, i traumi, le paure della guerra ma soprattutto una palestra per potersi esercitare all'accoglienza del diverso, ovvero di un altro strumento o di un'altra musica o di un'altra voce, fosse anche una voce fuori dal coro! Armonia e sinfonia sono pilastri della pace positiva che non è la semplice assenza di guerra ma un affare di cuore delle persone e delle comunità. La vibrazione di un suono o di una semplice corda tesa e accordata, può risvegliare la tenerezza sepolta nelle macerie delle sconfitte o nella scorza-corazza cui si è dovuto provvedere per difendersi da attacchi veri o presunti. La musica che trasforma anche i rumori in suoni al punto da rendere resiliente anche l'orecchio colpito dal fragore delle bombe o dagli ennesimi sudici insulti dei socialnetwork. Ieri sera un ragazzo ha improvvisato una melodia all'ukulele, poi ha cominciato ad accompagnarlo con un suono muto e a questo, spontaneamente si sono coinvolti tutti. Un coro (apparentemente) muto con lo sfondo di poche vibrazioni di corde. Non so se è musica emotiva, ma sono certo che è musica di pace.