Riforestazione

12 settembre 2019 - Tonio Dell'Olio

È importante ridurre le emissioni di CO2 e favorire sempre più le energie rinnovabili e pulite, così come tutti i governi - nero su bianco - dovrebbero impegnarsi a concorrere a raggiungere gli obiettivi di Cop 21 (Conferenza mondiale sul clima del 2015 a Parigi). Nello stesso tempo però, è fondamentale ricostituire il patrimonio verde dell'umanità perché le piante restano lo strumento naturale per ridurre l'anidride carbonica che è la “miccia” dell'aumento dei gas serra e, di conseguenza, delle temperature. La FAO riferisce che attualmente la Terra è coperta da 5,5 miliardi di ettari di boschi e l'Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) calcola che per ridurre di 1,5°C il riscaldamento globale entro il 2050 ci sarebbe bisogno di un miliardo in più di ettari di foreste. Per questa ragione le Comunità Laudato sì, nate da un'idea di Domenico Pompili (vescovo di Rieti), di Carlo Petrini (Slow Food) e  Stefano Mancuso (direttore del Linv - International Laboratory for Plant Neurobiology), lanciano una coraggiosa campagna: piantare 60 milioni di alberi (uno per ogni italiano) quanto prima. Peraltro sarebbe una riparazione al debito contratto anche di recente verso l'Amazzonia. A me pare “cosa buona e giusta” e pertanto attrezziamoci di vanga e semi.
(Fonte: Avvenire, 12.09.2019)

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