Croci

3 ottobre 2019 - Tonio Dell'Olio

Per il tragico anniversario di oggi mi affido alle parole di Cecilia Strada riconoscendomi pienamente e sottoscrivendo ogni cosa.

Quando sono sbarcata dalla Mare Jonio a Lampedusa, a settembre, ho sentito il bisogno di andare al cimitero. Avevamo appena portato a termine il salvataggio di 98 uomini, donne e bambini e io ho sentito il bisogno di mettermi un po' in ginocchio davanti a quello che sarebbe successo ai "nostri" naufraghi, se non fossimo stati lì quel giorno, a quell'ora, in quel tratto di mare. L'altro finale possibile, per le loro storie, per le loro vite, sarebbe stato questo: una croce di legno di barca, senza un nome, e tua madre non saprà mai se ti hanno ritrovato, dove ti hanno sepolto. Oppure neanche quello, nemmeno una croce: per tomba avrebbero avuto solo le onde, e i pesci.

Oggi è l'anniversario della strage di Lampedusa.

È anche il primo compleanno di Mediterranea, che un anno fa salpava per la sua prima missione di soccorso: perché nessuno deve finire sotto una croce senza nome. Perché come in mare si muore, in mare si può e si deve salvare. Perché in mare salviamo anche noi stessi, ogni volta che salviamo qualcun altro. Buon lavoro, in mare e in terra, a tutti quelli che restano umani. E grazie. (Cecilia Sarti Strada)

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15