Un nuovo percorso per il futuro
Le parole di papa Francesco pronunciate a Hiroshima contro l'uso e il possesso di armi nucleari hanno fatto giustamente il giro del mondo e hanno fatto comprendere in maniera inequivocabile qual è la valutazione della chiesa sul nucleare militare. Ciò che invece non è stato posto nella dovuta evidenza è l'uso civile. I sopravvissuti di Fukushima, come quelli di Hiroshima e Nagasaki hanno ottenuto di incontrare il Papa e questo ha dato motivo di esprimere solidarietà alle vittime del “triplice disastro”: il terremoto, lo tsunami e l’incidente nucleare. Guardando a loro, Francesco si è rivolto al mondo intero dicendo: “Ci è chiesto di scegliere uno stile di vita umile e austero che risponda alle urgenze che siamo chiamati ad affrontare. Toshiko, Tokuun e Matsuki ci hanno ricordato la necessità di trovare un nuovo percorso per il futuro, un percorso basato sul rispetto per ogni persona e per l’ambiente naturale”. E infine: “Ciò implica, al tempo stesso – come hanno ben sottolineato i miei fratelli vescovi del Giappone – la preoccupazione per il prolungarsi dell’uso dell’energia nucleare, per cui hanno chiesto l’abolizione delle centrali nucleari”. Ma ci vuole tanto a capire che abbiamo altre soluzioni più efficaci e meno pericolose?