Le scelte divisive
Anche se in controtendenza, io francamente non mi sento di dare torto al sindaco di Schio che in questi giorni ha difeso la decisione della maggioranza del suo Consiglio comunale di non installare le 'pietre di inciampo' che ricordano i nomo degli uomini e delle donne che furono condotti nei campi di concentramento nazisti. “Quelle pietre sono divisive!” ha sentenziato il sindaco Valter Orsi. E infatti è così. Non può essere che così. Da sempre è così. Quelle pietre sono divisive perché, ieri come oggi, c'è chi ha assecondato e sostenuto le discriminazioni razziali e la violenza, l'odio e la persecuzione e chi ne è stato vittima. Ieri come oggi ci sono coloro che di fronte all'ingiustizia si voltano dall'altra parte e chi reagisce lottando per l'affermazione dei valori della Costituzione e quindi quelle pietre sono realmente divisive. Ci costringono a scegliere da che parte stare e la scelta del sindaco con la sua maggioranza è chiara. È chiara ma è anche triste e dolorosa. Una ferita nella memoria e un altro schiaffo a chi è rimasto vittima dell'odio fratricida. Che quella maggioranza di consiglieri eletti dal popolo possa avere un sussulto di dignità e di umanità e ripensarci.