Eni carbura con Smith & Wesson

4 febbraio 2020 - Tonio Dell'Olio

“Compra un'arma Smith & Wesson fra quelle elencate qui sotto, presso uno S&W e Prima Armi ti fa il pieno. Per te in omaggio, una carta carburante ENI da 50 €”. È l'annuncio pubblicitario di una rivista specializzata da cui si deduce che una multinazionale partecipata dallo Stato incoraggia l'acquisto di armi offrendo rifornimenti di carburante gratis. L'operazione va sotto il titolo: Carbura con Smith & Wesson. Giustamente il 27 gennaio scorso la deputata Rossella Muroni ha presentato un'interpellanza al ministro dell'economia e delle finanze, che è il maggiore azionista, per comprendere il senso di questa accoppiata di armi straniere e petrolio. Insomma l'Eni, sottoposta a processo per corruzione in Nigeria e in Ecuador e imputata per danni ambientali in Montenegro e Kazakistan, nonché a Gela e a Potenza, si mette ora a promuovere l'acquisto (e quindi l'uso) di armi in Italia. Peraltro recentemente ha sottoscritto un accordo con l'Associazione nazionale dei presidi per proporre lezioni di educazione ambientale nelle scuole italiane mentre prosegue “energicamente” nel sostegno di attività sociali e religiose verso realtà che per soldi si prestano a concorrere a “dare una mano di bianco” alla facciata dell'impresa. Non c'è che dire: le sei zampe del cane che rappresenta Eni sono ciascuna in scarpe diverse. 

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