Ecologia del cuore
Mi è sorta, improvvisa, un'insana curiosità: sono andato a cercare in rete le immagini delle sputacchiere. Oggi non si usano più e io non ricordo di averne mai vista una. Ma evidentemente nel passato recente avevano una loro funzione ed erano considerate persino una misura di igiene e buona educazione perché evitavano che i residui bronchiali o i muchi nasali, potessero essere “depositati” sul pavimento della casa, per strada o, comunque, in giro. Ne ho trovate alcune molto fini, in ceramica o porcellana, in ottone e alluminio o addirittura in metalli preziosi. Mi sono sembrati veri e propri monumenti all'ipocrisia. Come voi, anch'io mi sono disgustato al solo pensiero che ci sia stato un tempo in cui questo potesse accadere abitualmente. Poi ho pensato a Facebook e ad altri strumenti social e mi sono detto se non fossero queste le moderne sputacchiere di oggi. Poi subito dopo ho cominciato a nutrire un sentimento di vergogna verso le generazioni future che, consultando chissà quale strumento, scopriranno che c'erano luoghi virtuali che raccoglievano il peggio di personalità codarde e pusillanimi che sputavano odio, disprezzo e offese proprio in quelle moderne sputacchiere. Poi ho pensato che oggi comincia la Quaresima che propone il digiuno come via di purificazione e ho ascoltato le parole di Papa Francesco: “È tempo per dedicarsi a una santa ecologia del cuore. Tempo di fare pulizia. Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, amplificata dalla rete: oggi si insulta come se si dicesse ‘buona giornata'”. Da qui la proposta di esercitarsi in questa santa ecologia del cuore in questo tempo quaresimale.