#UnDíaSinNosotras
Una marcia nazionale per l’8 marzo e un giorno di blocco generale il 9: nessuna donna a scuola, in università, a fare la spesa, a lavorare. Così reagisce il Messico all’ondata di femminicidi che sta colpendo il Paese. Nel solo mese di gennaio sono 73 le donne ammazzate. Dall’inizio del 2020 ne sono state uccise almeno 200. (...) In Messico, nel 2019, sono state uccise 1.006 donne. In particolare, l’efferato omicidio della giovane Ingrid e della piccola Fatima, così come la morte di Mayte Aguilar a febbraio, sono crimini che per la loro brutalità hanno lasciato profondamente commosso il Paese. Anche le combattenti dell’esercito zapatista in Chiapas hanno aderito al blocco del 9 marzo #UnDíaSinNosotras (un giorno senza di noi), «affinché la luce delle donne brilli ovunque», annunciano nel comunicato per mostrare l’importanza sociale, economica e culturale delle donne messicane nella vita quotidiana di un Paese in cui non sono rispettate. Lupe, Maria e Estela a Città del Messico porteranno una sciarpa nera sui loro vestiti, «per ricordare ai governi del nostro Paese le donne scomparse e assassinate che ci mancano», spiegano mentre preparano i cartelli con la scritta “El 9 nadie se mueve” (il giorno 9 nessuna si muove). La violenza di genere non risparmia nessuno. Da una recente statistica emerge che su 10 poliziotte ben 7 hanno avuto esperienza di discriminazione. (Fonte: Nicola Nicoletti, Avvenire 6 marzo 2020, p.21)