C'è bisogno di ancora più armi
Su un giornale specializzato in armi e difesa (armata), ho letto l'analisi di un "esperto" di sistemi bellici e strategie di sicurezza che invita il nostro governo a non cedere alla tentazione di ridurre la spesa in armi a causa della crisi economica generata dalla pandemia in corso, ma piuttosto di predisporre un maggiore e ingente investimento nell'acquisto di nuovi sistemi d'arma. Non cito il giornale e nemmeno il nome dell'esperto perché non vorrei rischiare di fargli propaganda. "Il virus non porta pace, né ci sono indizi che possa ridurre la conflittualità globale – sostiene l'esperto -. Anzi, considerando che il crollo delle economie mondiali che si prefigura vedrà aumentare la povertà è facile ipotizzare una escalation della lotta per le risorse. Questa significa maggiore rischio di conflitti tra Stati ma anche di insurrezioni, secessioni, rivolte etniche e disordini popolari". Quando diciamo che "nulla sarà come prima" non intendiamo dire che sarà "peggio" di prima. La scommessa è che possa andar meglio. E questo dipende inevitabilmente da ciascuno di noi. Se avremo capito che ci sono "nemici" comuni per tutta l'umanità (vedi il minuscolo virus) e se saremo capaci di investire di più su ricerca e sanità, se sapremo diffondere un clima di fiducia e non di minaccia, e se ci persuaderemo piano piano di quanto è vero che non solo stiamo tutti sulla stessa barca ma che dobbiamo remare insieme nella stessa direzione.