Il perché e il come
Da qualche giorno, e per diverse circostanze, mi ritorna in mente come un'eco insistente una parola di Madre Teresa di Calcutta che amava ripetere: "Quando il perché è forte, il come si trova sempre". Un perché che dà senso alla vita e sostiene sogni e progetti. Un pilastro più che un interrogativo in quanto è in grado di aprirti gli occhi, il cuore e persino la mente. Al punto da farti scorgere creativamente anche strade che non sospettavi, di cui non conoscevi l'esistenza, porti nascosti dietro un'insenatura, pensieri che avevi riposto – come inutili o inservibili – nella soffitta delle nostalgie perdute. Per questo il come si trova sempre. Perché c'è e tu non sapevi, o non ricordavi, che era lì. A volte è faticoso come un sentiero impervio di montagna che affanna e svilisce ma non riesce a fermarti perché guardi col cuore la cima e il suo panorama che è il perché di quella fatica sovrumana. Questa intuizione di Madre Teresa non è esclusiva dei santi. Vorrei avere il coraggio di sussurrarla al popolo degli sconfitti, a coloro che sono rimasti senza lavoro e alla marea dei "futuro incerto". Vorrei che fosse vera per chi si è sentito trafiggere da parte a parte dopo la morte della persona più cara che è finita in quel computo quotidiano senza volti. A tutti quelli che hanno smesso di annoverare tra le possibilità quella di farcela. Cercate prima il più profondo dei perché, dategli nome proprio, scrivetevelo a caratteri di fuoco nell'anima e poi, solo dopo, mettetevi alla ricerca del come. Si trova.