Quote

30 settembre 2020 - Tonio Dell'Olio

Nei giorni in cui si sta cercando di rivedere e superare i famigerati accordi di Dublino che costringono le nazioni europee di confine a sopportare il peso maggiore di migranti che approdano sulle loro coste o superano le loro frontiere, ci dobbiamo preparare a sopportare il peso della verità. Vittime della martellante propaganda della paura che ci vuole a tutti i costi come il Paese d'Europa più soffocato dalla "invasione" africana, abbiamo perso di vista la realtà. Un interessante studio di Maurizio Ambrosini, i cui risultati sono stati pubblicati da Avvenire, ci riferisce che se la redistribuzione tra i Paesi EU verrà fatta in maniera proporzionale al numero degli abitanti, all'Italia toccheranno quote aggiuntive di richiedenti asilo. "Delle 675.670 richieste di asilo presentate nell'Unione Europea nel 2019 – Regno Unito ancora compreso – la Grecia ne ha registrate 75.000, l'Italia 35.000. La quota del nostro Paese supera di poco il 5%. I partner più investiti dall'obbligo di accoglienza umanitaria sono risultati nell'ordine la Germania, la Francia e la Spagna, tutte al di sopra dei 100.000 richiedenti". Se andiamo a guardare le percentuali di richiedenti asilo degli anni 2015/2017 in cui il fenomeno è stato particolarmente in crescita, l'Italia aveva 3 o 4 migranti ogni 1.000 abitanti e la Svezia, per esempio, ne ha accolti 25. Persino l'Austria arrivava a 15! Carta canta.

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