Le parole
Le parole sono importanti. Me ne accorgo oggi, ogni volta che le parole si danno alla latitanza di fronte a chi vive il dramma del contagio o, comunque, della malattia. Le parole contano. Non è vero, come dice qualcuno, che sono solo parole. È vero piuttosto che sono ponti su cui danzano i sentimenti. Veri e propri palcoscenici su cui si apre quotidianamente il sipario della vita. Le parole vanno scelte con la stessa cura con cui si prescrivono le medicine per un paziente impaziente di guarire e con la leggerezza di un soffio per liberare l'occhio dell'altro da un granello di polvere. Le preferisco carezze ma, talvolta, sono schiaffi. Dovrebbero essere scrigni di consolazione e invece le scopri come rigurgito mai digerito di tutto il male stagnante da anni e anni nello stomaco. È un male che indossa il vestito più logoro delle parole. E meno male! Perché se scegliesse invece l'armatura della violenza sarebbe tragico. E a volte penso alle parole non dette oppure a quelle dette dentro. Sussurrate come preghiera che si fa fiore strappato alla terra e deposto in una speranza. Perché le parole sono importanti. Fragili e forti, sono capaci di demolire o costruire. Non sono mai solo parole.