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Nobel per la pace

La dichiarazione finale del terzo incontro dei Premi Nobel per la pace, organizzato a Roma lo scorso ottobre

All’incontro di Roma hanno preso parte Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchú Tum, Adolfo Pérez Esquivel, Joseph Rotblat, Lech Walesa, Betty Williams, Institut de Droit International, International Peace Bureau, American Friends Service Committee, United Nations High Commissioner for Refugees, International Labour Organization, Amnesty International, International Physicians for the Prevention of Nuclear War, United Nations Peace-keeping Forces, Pugwash Conference on Science and World Affairs, International Campaign to Ban Landmines, Médecins sans Frontières, United Nations.

(…) Suscita particolare inquietudine l’aumento della componente di violenza nella politica mondiale, il tentativo evidente di fare della guerra il metodo principale di soluzione dei problemi che si presentano. È imperativo optare per una soluzione politica pacifica delle situazioni di conflitto e approfondire la collaborazione tra gli Stati attraverso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e le organizzazioni regionali per la sicurezza.
Compito essenziale appare la demilitarizzazione delle relazioni internazionali e l’interruzione della corsa agli armamenti che sta nuovamente prendendo piede. I partecipanti all’incontro sono preoccupati per i recenti mutamenti delle dottrine militari che prevedono la possibilità dell’uso delle armi nucleari, anche in casi di attacco preventivo. Le armi nucleari restano una minaccia reale per il mondo e rappresentano un pericolo tanto maggiore sia per le possibilità di acquisto da parte dei terroristi, sia per la rinnovata tendenza alla proliferazione. L’arma nucleare è immorale e qualsiasi suo uso è illegale. È estremamente importante arrivare alla completa abolizione delle armi nucleari e di tutte le altre armi di distruzione di massa.
Resta attuale l’obiettivo di porre sotto controllo il commercio delle armi convenzionali e di distruggere le mine antiuomo che mietono vittime soprattutto tra la popolazione civile e i bambini.
I Nobel presenti unanimemente convengono che la lotta al terrorismo deve essere incrementata, ma non può diventare il pretesto per ingiustificate limitazioni dei diritti dell’uomo, di discriminazioni etniche, razziali e religiose. Si pronunciano perché siano messe in atto tutte le possibili soluzioni non violente, quali il dialogo, la collaborazione e i rapporti di amicizia reciproci tra civiltà, culture e religioni diverse.
(…) I partecipanti all’incontro ricordano favorevolmente l’iniziativa ONU del Summit Mondiale di Johannesburg, ma esprimono il loro rammarico per il fatto che in tale sede non si sia riusciti a varare decisioni concrete e vincolanti su problemi fondamentali quali la lotta alla povertà, il superamento della crisi ecologica, la soluzione dei problemi energetici.
I partecipanti all’incontro dichiarano all’unanimità che la povertà, le sofferenze e le umiliazioni di milioni di persone, la sconvolgente sperequazione tra Nord e Sud del mondo rappresentano una bomba a scoppio ritardato, una fonte di conflitti di ogni tipo, un terreno fertile per il terrorismo.
Non esistono alternative ad uno sviluppo sostenibile. Gli obiettivi primari devono essere: migliorare le condizioni di vita delle attuali generazioni, rispettare i principi e i diritti fondamentali dei lavoratori, garantire ai nostri figli e nipoti lavoro e vita dignitosa, eliminare la piaga del lavoro minorile. Una particolare raccomandazione viene indirizzata ai governi affinché assicurino il diritto dei popoli alla salute, adoperandosi per garantire l’accesso ai farmaci essenziali per tutti. La preoccupazione maggiore riguarda la sorte dei bambini, futuro del mondo.
I Premi Nobel per la Pace danno il proprio sostegno all’iniziativa “Acqua per la Pace” di Green Cross International ed esortano governi, organi statali, rappresentanti del mondo della scienza e del mondo imprenditoriale, nonché le organizzazioni della società civile a recepire gli obiettivi dell’iniziativa e partecipare concretamente alla sua realizzazione.
La soluzione del problema idrico rappresenta un importante contributo per garantire lo sviluppo sostenibile e migliorare le condizioni di vita e di salute di centinaia di milioni di persone non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche nei paesi sviluppati. Si tratta di un obiettivo d’importanza vitale. (…)

Note

Il testo integrale della Dichiarazione può essere consultato sul sito
http://www.nobelforpeace-summit.org

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