CPT

Fonte: Nev

CPT: la FCEI favorevole alla loro sostituzione con forme di trattenimento alternative
David Cavanagh: "I CPT rappresentano una pericolosa anomalia in uno stato di diritto"

Roma (NEV), 13 luglio 2005 – La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha espresso in un comunicato stampa dell'8 luglio la sua grande preoccupazione per la situazione dei migranti trattenuti all'interno dei Centri di permanenza temporanea (CPT).
"I CPT rappresentano una pericolosa anomalia in uno stato di diritto – ha affermato il vice presidente della FCEI, David Cavanagh – in quanto l’assenza di norme specifiche sul controllo e la gestione degli stessi non garantisce a coloro che vi sono reclusi i diritti umani fondamentali.
Oggi in Italia, persone in fuga da situazioni di povertà, persecuzioni e guerre vengono o trasferite in centri chiusi o espulse in massa senza la possibilità di accedere alla procedura per l’asilo politico, in netta violazione delle convenzioni internazionali ratificate dall'Italia".
Per questi motivi, la FCEI – in accordo con quanto già espresso in altre sedi da diverse chiese membro – si dichiara a favore dell’abolizione dei CPT e della loro sostituzione con forme di trattenimento alternative che siano rispettose dei diritti umani fondamentali.
"I migranti che approdano sulle nostre coste o si presentano alle nostre frontiere – ha aggiunto Cavanagh - sono il nostro prossimo e come cristiani evangelici siamo corresponsabili della tutela dei loro diritti fondamentali, della loro protezione e del loro benessere, riconfermando il dovere di accoglienza nel rispetto della dignità della persona, creata da Dio a sua immagine e somiglianza".

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