Il condominio di Noé

La famiglia tradizionale, con tanto di nonni, genitori e bambini.
La coppia senza figli. La coppia ricostruita che si incrocia con quella originaria.
La coppia gay. La famiglia impropria con mamma e figlia single. E così via.
Tutto in un solo condominio. Il nuovo panorama dell’amore.
Rosella De Leonibus

Tutti nell’arca
Nuovi codici per leggere nelle formule affettive del 2000, nuove “prassi” per le scelte di coppia, percorsi inusuali per conoscersi, incontrarsi, corteggiarsi. Vie nuove per la più antica delle passioni, con tutto il corredo di incertezze e tensioni che ne consegue. Ma anche con la carica dirompente e destabilizzante che va a ridefinire, rinominare il patto matrimoniale, che va a porre nuove fondamenta alla costruzione dei legami. È un momento storico molto impegnativo da leggere, quello in cui convivono, magari nello stesso condominio, tutte le specie viventi della famiglia e della coppia, come in una moderna arca di Noè. Inventariamo: la famiglia tradizionale, con tanto di nonni, genitori e bambini, la coppia senza figli, la coppia ricostituita che al pranzo della domenica si allarga ai nonni del precedente legame e ai fratelli nati nell’altra coppia, la coppia gay che ha avuto la fortuna di non venire discriminata quando ha stipulato il contratto d’affitto, la famiglia impropria costituita da una anziana madre con l’attempata figlia single, la coppia di giovani che sono andati a convivere per testare il loro legame e decidere se sposarsi, il single di ritorno, la coppia di mezza età con il genitore anziano non autosufficiente e la badante, e chi più ne ha, più ne metta. I legami affettivi sono più variegati, con definizioni più sfumate e passaggi più complessi, e tutto questo, al di là di rimpianti e valutazioni, e al di là degli entusiasmi, è il nuovo panorama dell’amore
nell’epoca post moderna.

Brevi intensità
La scansione stessa delle tappe della seduzione e del corteggiamento è altra. Come il lavoro è diventato normalmente precario, come le mode che a ogni stagione cambiano colore, così l’amore è diventato leggero, volatile, mobile, spesso inafferrabile. Oppure lo afferri e poi scappa veloce, si dilegua e avanti il prossimo. Perché ciò che è noto, già sperimentato, diventa presto poco attraente. Mentre solo la sorpresa del nuovo nutre l’eterno sogno di felicità da gustare nel fast food, da bravi contemporanei, all’in piedi e bollente, tutta e subito.
La noia è dietro l’angolo, e bisogna schivarla, prima che ci salti addosso. A tutti i costi, mentre cerchiamo con affanno la prossima grande e piccola emozione. Drogati di intensità, ci si lega e ci si stacca in un week-end, e più il desiderio di intensità e di passioni estreme cresce, più le avventure sembrano sbiadire, tutte troppo uguali l’una all’altra.
Come nel mercato globale, tutto fa brodo e, frena e accelera, si sbanda qua e là. E intanto per imparare il gioco della seduzione ormai si prendono lezioni, da qualche parte si può ordinare anche il personal trainer che assiste i primi balbettii dell’approccio amoroso, o il coach professionista che, già che ci sei, ti insegna anche come conquistare le colleghe.
Nessuno sembra più disposto a sopportare un rifiuto, e allora basta un libretto fai-da-te, di quelli che si comperano nelle edicole delle stazioni,

Per approfondire
Barnes (a cura di), La psicologia dell’amore, Bompiani, Milano 1990
Francescato D., Quando l’amore finisce, Il Mulino, Bologna 1992
Bergmann M. S., Kernberg O.F., Capacità di amare, Bollati Boringhieri, Torino 1993
Boncinelli V., Le stagioni dell’amore, Franco Angeli, Milano 2004
Carli L. (a cura di), Attaccamento e rapporto di coppia, Raffaello Cortina Editore, Milano 1995
Kernberg O.F, Relazioni d’amore, Normalità e patologia, Raffaello Cortina Editore, Milano 1995
Benjamin J., Soggetti d’amore, Genere, identificazione, sviluppo erotico, Raffaello Cortina Editore, Milano 1996
Dryden W., Gordon J., Tra me e lui, I nodi da sciogliere per stare bene insieme, Calderini, Bologna 1996
Brutti C., Brutti R., La coppia come novità, Una sfida per un tempo di crisi, Cittadella Editrice, Assisi 1998
Delis D., Phillips C., In amor vince chi fugge. Il gioco del potere e dell’amore nei rapporti di coppia, Sperling Paperback,
Milano 1998
Sternberg, R.J., La freccia di Cupido, Come cambia l’amore: teorie psicologiche, Edizioni Erickson, Trento 1999
Lo Iacono G., D’amore e d’accordo, Guida psicologica per la vita di coppia, Erickson, Trento 1999
Scabini E., Rossi G. (a cura di), Dono e perdono nelle relazioni familiari e sociali, Vita e pensiero, Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro cuore, Milano 2000
Romè F., Abraham G., La scienza della coppia, Come si forma e si trasforma un rapporto a due. Come imparare a conoscersi e a vivere felici, Tea pratica, Milano 2001
O’Leary C.J., Counselling alla coppia e alla famiglia, Un approccio centrato sulla persona, Erickson, Trento 2002
Sivelli B., Viaggio nella coppia, Racconti di ieri e di oggi, Cittadella editrice, Assisi 2002
Scabini E., Rossi G., Rigenerare i legami: la mediazione nelle relazioni familiari e comunitarie, Vita e pensiero, Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro cuore, Milano 2003
Pasini W., Le età dell’amore, Arnoldo Mondadori, Milano 2004
Galimberti U., Le cose dell’amore, Feltrinelli, Milano 2005
che ti insegna a decifrare i messaggi del corpo, in modo che, dai, stavolta si va a colpo sicuro.
Anche i confini tra i sessi diventano un po’ più mobili, e la figura marcatamente androgina di tante immagini pubblicitarie rinvia a un mondo che offre modelli sempre più indifferenziati, e quindi meno impegnativi e meno pericolosi, perché l’indifferenziato è pur sempre anche un po’ neutro, e mi permette di non rischiare troppo. Di non individuarmi, di non esprimere la forza e la chiarezza di un contatto autentico e adulto.
Adolescenziale, così mi sentirei di definire uno dei paradigmi dell’amore contemporaneo.
Perché può essere multiplo, tanto per cominciare, e posso vivere tanti livelli di relazione contemporaneamente, e poi è mobile, e poi è effimero e totale nello stesso istante, e poi ancora è tutto inscritto nel gioco delle prove ed errori, nel gioco dell’occasione che fa l’uomo – e la donna – appassionati. Narcisistico, aggiungerei, per la cura estenuante che mettiamo oggi a non ricevere disconferme, e neanche messaggi negativi, per il bisogno che abbiamo che il partner ci approvi e ci sostenga, per l’immagine di noi stessi in primo piano che deve uscire vincente, e allora negherò ogni sconfitta e la ridefinirò in modo che sembri una decisione che io avevo, comunque, già preso da tempo.
È anche ipomaniacale, un pochino, per la smania di non restare senza, per la impossibilità di attendere e costruire passaggi graduali, per la assolutezza e l’istantaneità delle passioni, e la velocità con cui si dissolvono come la nebbia al vento di marzo.
È parziale, parcellizzato, si svolge part time, mentre intanto mi lascio coinvolgere anche da altri incontri, e poi, te lo avevo detto, di Carlo mi piace la testa e il portafoglio, di Antonio, che mi ascolta e mi protegge. Ma per gli abbracci è meglio Giovanni, è infedele, ma con lui sì che è musica… Peccato non poterli assemblare.
Un pochino è anche depresso e dipendente, il paradigma dell’amore post moderno, perché il privato spesso diventa il rifugio e la consolazione di altri vuoti, e la coppia maschera il ritiro sociale e la mancanza di altre speranze e investimenti. E spesso il legame, meglio quando è anche istituzionale, fodera di velluto le insicurezze e le immaturità dei partner. Perché l’orizzonte che dovrebbe con l’amore diventare infinito, talvolta si chiude, al contrario, nel cerchio stretto delle abitudini domestiche, che soffocano gli slanci e affogano le sconfitte tra il caffè del mattino e il divano col film della sera.
Anche consolatorio, tuttavia, perché se mi manca la gioia la chiedo a te, e tu me la devi dare, tutta e subito e su semplice mia richiesta. Se mi manca un senso per vivere, sarà ancora a te che verrò a chiederlo, e tu dovrai da solo/a fare, oplà, questo miracolo, di riempire di significato la mia vita sbiadita e appiattita. Idem se mi è mancata la mamma da piccolo, o se non sono riuscito a legarmi con gli amici. È per questo che se mi lasci non vale, perché mi fai troppo male, perché crollerei come un pupazzo senza gambe, e se te ne vai mi perdo. È per questo che non so restare senza e, anche quando da un pezzo non stiamo più insieme, ti lascio in caldo a bagno maria per dopo, casomai servisse un rimpiazzo veloce, casomai una di queste sere uscissi sbattendo la porta. È per questo che non resto mai senza allenamento, è un fatto di fitness, e anche il sesso, poiché mi fa bene alla pressione, le endorfine e tutto quanto, lo voglio regolare e garantito. Quindi, per conoscerti devo perdere pochissimo tempo, e poi ti devo assaggiare subito, così, nel caso tu non mi piacessi, passo al secondo della lista. Tanto vale bruciare subito le tappe, lo chiedo ai miei ormoni se siamo compatibili, per conoscerci ci sarà tempo dopo, se dura. E per sceglierti faccio la lista dei requisiti, come all’autosalone: per favore me la dìa con un bel doppio air bag, anche un buon usato, basta che la carrozzeria sia a posto.
Se poi dovessi fare troppo sforzo per adattare a te il mio stile di guida, allora pazienza, se non mi calzi a pennello ti darò indietro. Invece se non posso averti, se ti allontani, se mi sfuggi e mi tormenti, se sei già di un altro, allora sì che mi incaponisco, diventerai la mia ossessione, e non a caso non desiderare la donna d’altri è vicino a non desiderare la roba d’altri, il legame che mi avvince non è connesso a te, a come davvero sei, alla tua irriducibile unicità di soggetto umano, ma all’orgoglio di possederti, o di contenderti a qualcun altro. Quindi, di nuovo in primo piano me stesso, con l’ornamento, il trofeo, che tu potresti rappresentare seduta/o al mio fianco.

Formule personalizzate
E poi ci sono le ricette personali, i mille modi in cui le persone risolvono ogni giorno l’equazione tra la sicurezza del legame e il bisogno di non

Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.
Il Cantico dei Cantici (8,6)
impegnarsi troppo. Possibilmente, sarebbe più opportuna una formula facilmente reversibile.
1 – Due è meglio che uno:ovvero l’usato non si butta mai via. Il vecchio partnerche resta in pista nella corsia di sosta. Questa formula ha bisogno di un certo scollamento interiore e di mantenere l’indecisione tra due livelli di sicurezza, più che tra due persone: un rapporto da coltivare per il domani, e uno, non si sa mai, come un’ancora, una ruota di scorta, collegato alle sicurezze del passato. Con due appoggi sto più tranquilla, così non dovrò mai più fare la fatica di sostenermi da me.
2 – Amicizia amorosa: lui e lei sono amici, ma ogni tanto si lasciano la possibilità di qualche scambio erotico. Questa formula è l’elevazione a potenza dell’amore adolescenziale, mi permette di restare lontano dalle scelte dell’età adulta, intimità senza impegno, sicurezza senza fatica, eros senza legame, e poi, vuoi mettere, non mi gioco niente di fondamentale, non rischio niente, non perdo niente, e per di più ho la sensazione di vivere scambi profondi.
3 – Nella giostra, ma al centro del cerchio: metto al primo posto le sensazioni immediate, e il vortice non mi travolgerà se avrò cura di sostare esattamente nel mezzo. Non perdo neanche un’occasione, e che importa se mi nutro solo di assaggini, un eterno aperitivo, come l’ora del the di Alice nel paese delle meraviglie.
4 – Duetto telematico:se conduco il mio flirt– esclusivamente o quasi – al telefono o in chat, posso provare emozioni, esplosioni virtuali, il tasso di trasgressione può essere anche molto alto, tanto è trasgressione controllata. In ogni caso sono soltanto parole. E quando mi accorgo che non mi resta che sabbia tra le dita? La verità è che in fondo, forse, non sarei neppure capace di vivere relazioni più reali.
5 – Caldo fuori, freddo dentro:dopo un po’ di anni, dopo i figli, non abbiamo più voglia di tener vivo il desiderio, e senza dircelo abbiamo di fatto dimenticato l’intimità sessuale. Ci restano fiducia, tenerezza, rispetto reciproco. Meglio sublimarla, la nostra sessualità ormai stanca. Gli amici ci vedono come la coppia perfetta, e noi possiamo dimenticare che dietro c’è il freddo della rinuncia.
6 – Sette minuti:è il massimo della formula tutto e subito. Nello speed dating, in pochi minuti posso incontrare una persona e poi un’altra e un’altra, sulla base del curriculum, come un colloquio di lavoro. D’altra parte, se va bene per un’assunzione… È certo un modo per darsi uno spruzzo di euforia, una sensazione di potere e di scelta, che nascondono il male oscuro, l’impossibilità di tollerare la solitudine.
7 – Quel che conta è l’immagine: il sabato sera ci si cambia. D’abito e di abitudini, alla ricerca della libertà degli eccessi, della libertà di trasgredire. È l’apoteosi della paura dell’amore, della paura di crescere. Così, non devo raccontarmi che sono ancora talmente immaturo da vivere in due mondi, uno vero e uno recitato.
8 – Mai dire mai: ogni occasione mancata, è perduta. Non sopportare di rinunciare a una gratificazione, in quel breve spazio di libertà rubata alla tua vita di coppia sarai l’uomo – la donna – libero e sicuro di te stesso, che in fondo non riuscirai mai davvero a diventare. È la tua ricarica, ma anche lo spazio dei tuoi più grossi bluff. Forse tu stesso sei un grande
bluff.

Amore per adulti
Per soli adulti, in plico sigillato, in angoli non centrali ma neppure così ristretti del pianeta terra, c’è nell’era post moderna anche l’amore per adulti. È riservato a chi vuol fare sul serio. A chi ha conservato ancora l’ardire di provare cosa sono la gioia e l’intensità, e la calma, e la tenerezza. E il perdono, e l’indulgenza, e anche una certa intransigenza, e anche un pochino di sfida, e infine il grosso, enorme rischio di aprire la propria anima fino in fondo a un altro fragile e fallibile essere umano, che potrà strapazzarla fino a ridurla a uno straccio, ma anche coltivarla come un giardino stupendo.
Con delusioni e ferite, con tradimenti e dure ricostruzioni, forse, ma anche con la speranza dell’attesa, che si apre poi al calore della passione profonda, che lascia sgorgare l’allegria, quella contagiosa, e si permette una generosità più che grande, perché non parte dal bisogno, ma dalla ricchezza. E quando incontra il bisogno e la sofferenza, resta là, ancora un po’, saldo e trepidante, senza scappare al minimo temporale, e senza aggrapparsi all’altro come il naufrago al tronco. È l’amore per soli adulti, coraggio, cercatelo, c’é anche questo nell’era post moderna.

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