Divenire pellegrini
In un dvd denso di emozioni.
Chi conosceva Tiziano Terzani dai tempi dei suoi servizi giornalistici e del suo impegno per la guerra contro il Vietnam e lo aveva ritrovato guru orientale alla ricerca di una verità che fosse terapeutica, entra in emozione vedendolo tornare in un bel dvd che raccoglie interviste e incontri vari, come quello con i ragazzi del liceo “Pacinotti” di Pisa o con altri colleghi giornalisti, e lo inquadra – indimenticabile la mitica barba bianca! – nella sua casa.
Gli argomenti sono vari, ma lo spirito li unifica in una bella lezione di saggezza. La sostanza dell’intera riflessione si può sintetizzare nella constatazione che noi moderni, occidentali e cristiani, ci stiamo trasformando in semplici corpi, contenitori che vestiamo, riempiamo di cibo, riproduciamo allontanando da noi ogni parvenza di anima.
In realtà le immagini conducono da un tema a un altro. Si parla del “conflitto”, partendo da quell’Iraq che ha visto un presidente americano come Bush passare attraverso la più banale e ambigua delle decisioni, quella che non doveva prendere, e ricondurre sulla scena internazionale la guerra non preventiva ma permanente. Tiziano insiste sulla necessità di fare politica, intendendo con questa parola la ricerca della comprensione dei fatti, escludendo rivalse vendicative, che sempre producono nevrotizzazioni belliche. A questo fine il discorso si riconduce alla Bibbia e alla tragedia greca, da Caino e dal divieto divino di ucciderlo fino ai Persiani di Eschilo, dove campeggiano “i conflitti”, quelli interiori e quelli più complessi tra i popoli e le loro funeste violenze.
Bush non riesce a capire che si dovrebbe mettere nei panni degli altri: ma noi non comprendiamo che tocca a noi, offesi, reagire. La società occidentale è indotta all’egoismo e alla chiusura dal plagio consumistico: siamo diventati,
infatti, solo dei corpi per i quali spendere senza vedere altro che noi stessi, con la conseguenza che viviamo temendo per la nostra “sicurezza”. Così continuano, sempre più perverse, le guerre. Eppure nessuna è “giusta”, anche nel semplice significato di essere concludente.
Possibilità di salvezza? Reinventare il digiuno: in veste moderna, riducendo i falsi bisogni, tornando all’essenziale, pensando al mondo, come dovrebbe fare chi deposita i propri risparmi e non si informa su chi trae vantaggio dai benefici bancari. Nell’induismo, quando si va in pensione non si è finiti: si rinuncia a tutto per rifarsi pellegrini. Forse l’andare verso Oriente, conoscere Cina e India è stato già farsi pellegrini.
Terzani era consapevole che si profilava un altro pellegrinaggio, quello che, dopo i viaggi e le conoscenze, portava oltre ogni confine. Ricordarlo nella raffigurazione di una saggezza conquistata non senza fatica è un dono prezioso.
Note
Tiziano Terzani,IL KAMIKAZE DELLA PACE
Emivideo Documenti/Voci e volti della memoria – 2004
Willy Baggi e Leo Manfini
(da produzione RTSI, 2002)