Don Andrea
Gent.mi,
noto che il documento
http://italy.peacelink.org/mosaico/docs/1245-14896_donandreasantoro.rtf
é un numero di FinestraMO, il foglio di collegamento di Andrea.
Al proposito segnalo che tutti i numeri del "bollettino" sono scaricabili sul sito che era curato da Don Andrea, http://www.finestramedioriente.it/Home.htm.
"Stranamente" sia il sito che soprattutto i suoi contenuti sono stati pressocché ignorati in questa settimana di riflettori puntati sulla sua morte.
Nemmeno nella "sua" parrocchia romana, nemmeno durante la veglia funebre, meno che mai durante il suo funerale "di stato", delle centinaia di pagine scritte e pubblicate da Andrea in questi 5 anni, non una riga é stata letta oppure una fotocopia lasciata su un ripiano.
A mio giudizio invece avrebbero dovuto essere il centro ed il fulcro di ogni discorso o riflessione su quanto é avvenuto.
Spero di sbagliarmi, ma mi pare che si siano lasciate troppo facilmente (s)travolgere la figura, l'impegno, le riflessioni, lo sforzo, la testimonianza, e la Fede di Andrea da una scontata e miope esaltazione, puramente agiografica, del "martirio".
Ciò a mio giudizio é frutto di un tempo in cui mi sembra che sempre più serpeggi una terribile voglia di nazionalismo nazistoide e di presunto "eroismo", in nome del quale - ad es. - sempre più ci si emoziona ed appassiona per un pezzo di stoffa colorata definita "bandiera", per un inno nazionale o per una vittoria sportiva di un "italiano" (sottinteso: "vero"), mentre sempre più si chiudono gli occhi (e tutto il resto) su dolore e patimenti di poveri, derelitti e disgraziati di tutti i popoli e di tutte le nazioni.
"Infelice quel paese che ha bisogno di eroi".
Ed Andrea - se ho capito qualcosa di lui - tutto avrebbe voluto essere e fare, fuorché un eroe o un martire.
Per questo, se potete, v'invito a rilanciare la riflessione e la preghiera su tutto ciò.
Shalom
Sergio (Roma)