CHIAVE D’ACCESSO

Una proposta per la scuola

Affidabile come l’enciclopedia Britannica, gratuita come Linux, l’enciclopedia libera su internet mobilita l’intelligenza collettiva per costruire il sapere.
Alessandro Marescotti (a.marescotti@peacelink.it)

Cosa è la Wikipedia? È un’enciclopedia gratuita e libera posta su internet da studiosi, ricercatori o semplici appassionati che mettono il proprio sapere al servizio della comunità. Ognuno può compilare una voce dell’enciclopedia e, se scrive delle cose sbagliate, altri correggono. E così sta nascendo un’enciclopedia in cui tutti possono sbagliare e correggere un minuto dopo gli errori. I risultati non sono catastrofici ma incoraggianti. La rivista scientifica “Nature” ha comparato la Wikipedia (avviata nel 2001 da Jimmy Wales) con l’enciclopedia Britannica (fondata nel 1768) e alla fine ha concluso che sostanzialmente sono testa a testa per affidabilità scientifica. Secondo “Nature” nell’enciclopedia Britannica sono infatti emersi 4 errori seri e 123 imprecisioni contro 4 errori seri e 162 imprecisioni sulla Wikipedia (“Corriere della Sera”, 28 marzo 2006). La caccia agli errori è stata compiuta su 42 voci. Questo studio comparativo ha ridato forza all’idea di base della Wikipedia e, più in generale, al principio cardine che la libertà e la cooperazione in rete non generano caos ma una forza culturale e creatrice nuova. La Wikipedia si avvale di un software di rete appositamente studiato per mantenere in memoria l’intera storia delle modifiche gestite “collettivamente” su ciascuna voce. È così possibile rendere trasparente e reversibile il processo di cambiamento garantendo così l’enciclopedia dall’eventualità che le modifiche successive (magari errate, e ce ne sono state anche di clamorose) cancellino le informazioni precedenti (magari corrette).

Il processo di costruzione e verifica collettiva della conoscenza rende l’avventura della Wikipedia molto simile a quella (cominciata nel 1991) di Linux, il sistema operativo per computer che si aggiorna e si autocorregge in continuazione (grazie al concorso gratuito di centinaia di esperti) e che proprio per questo oggi compete con Windows per affidabilità. Sia nella Wikipedia sia in Linux la molla non è stato il profitto. In entrambi è sfruttata con successo la rete per l’aggiornamento e la crescita del prodotto. In entrambi la cooperazione ampia e gratuita delle intelligenze ha dato risultati di eccellenza. In entrambi il processo di correzione e miglioramento è prevalso su quello di degradazione spontaneistica dell’informazione (l’intelligenza collettiva ha cioè ridotto l’entropia, ossia il disordine, anziché aumentarla). Cosa è tutto questo se non la realizzazione concreta di un’utopia democratica? Che cosa è tutto questo se non la contestazione alla radice del concetto che solo con un’economia basata sul profitto si ottengono risultati eccellenti? Che cosa è tutto questo se non un colpo durissimo a un modello autoritario e aristocratico dell’eccellenza culturale? Il principio del “pochi ma buoni e ben pagati” è stato messo in discussione dall’intelligenza collettiva in rete che si coordina e si accresce.

Il “debugging” (correzione, in gergo informatico) quando diviene collettivo diventa anche potente. Il software che sovrintende la Wikipedia favorisce un sapere “scritto a matita” che può essere modificato, perfezionato e accresciuto con il contributo di tutti. È affascinante immaginare cosa può nascere grazie alla Wikipedia. Nella scuola e nell’università è possibile costruire la nuova enciclopedia: sociale, libera e gratuita. Immaginiamo studenti e docenti impegnati in questa entusiasmante e impegnativa impresa culturale. Ma andiamo oltre: si può immaginare il superamento degli attuali libri di testo. Con la Wikipedia e Linux si sta costruendo un’utopia. Una schiera di sognatori durante la storia umana ha scritto romanzi bellissimi, poesie stupende, musiche e film indimenticabili, pitture e sculture che hanno incarnato i sogni dell’umanità. Se il mondo duro della realtà sconfigge gli utopisti, il mondo soft dell’intelligenza li premia. E non è solo una rivincita virtuale.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15