Emergenza fondamentalismi
Dall’Algeria,
dall’Iran, dalla Francia, dall’Inghilterra e da vari altri Paesi europei,
studiose, femministe, uomini e donne di varie fedi, persone impegnate nella
società, reti e associazioni per i diritti umani e femminili, hanno animato
l’incontro internazionale sul tema “La libertà delle donne è civiltà –
donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi per
l’autodeterminazione delle donne e la cittadinanza”, organizzato dal
trimestrale di cultura di genere Marea, (www.mareonline.it) che ha festeggiato
così anche il suo decennale. Il 26 e 27 maggio scorso a Palazzo Rosso, nel
cuore del centro storico, si sono svolte oltre venti relazioni in due intense
giornate di dibattito, seminari, tavole rotonde sulla laicità dello Stato e
sulla necessità di riprendere a parlare di valori laici. L’incontro
internazionale di fine maggio si è proposto come un’occasione per riflettere
sui fondamentalismi religiosi e l’emergente violenza e restrizione dei diritti
delle donne nel mondo. Sullo sfondo temi su cui già nel 2001 si è iniziato a
indagare: la crisi economica internazionale, l’impoverimento di settori sempre
più ampi di popolazione del mondo, la guerra come fenomeno permanente che
regola le relazioni tra Stati, il terrorismo, le migrazioni, la crescita
esponenziale dell’emergenza fondamentalismi nel mondo. Marieme Helie Lukas,
attivista dell’associazione internazionale Wluml (Women living under muslim
laws) scrive: “Un proverbio nordafricano afferma: ‘Io contro mio fratello;
io e mio fratello contro mio cugino; io, mio fratello e mio cugino contro la mia
tribù; io, mio fratello, mio cugino, la mia tribù contro la tribù del
villaggio vicino...’. L’altra faccia della globalizzazione è la
frammentazione delle comunità secondo i binari della religione, dell’etnicità
o della cultura.
È
questa la situazione sfruttata dai fondamentalismi. Ma non è la stessa su cui
si sono appoggiati tutti i fascismi? I diritti umanitari, con il loro
contro-obiettivo dell’universalismo, dovrebbero identificare nei
fondamentalismi la peggiore minaccia attuale”. Tra le reti che hanno
partecipato all’incontro il Wluml; Africa 93; Iranian Women against
fundamentalism; Uomini in cammino; Maschileplurale; Donne in nero. Il Wluml ha
scritto per commentare lo sviluppo dell’estrema destra religiosa: “Noi
temiamo, se rinunciassimo ad agire, di trovarci in una situazione che non sarà
necessariamente la peggiore, ma che sarà peggio della situazione attuale, dove
per esempio: la dichiarazione unilaterale e verbale di talaq (ripudio) sarà
legale, come attualmente è in India; il diritto di voto delle donne sarà
delegato agli uomini, come in Algeria negli ultimi due anni; la zina (adulterio,
fornicazione e tutte le relazioni sessuali extraconiugali) sarà passibile di
lapidazione a morte e/o di flagellazione in pubblico, e/o d’ammenda, e/o di
carcerazione, com’è attualmente il caso in Pakistan. Inoltre, le donne il cui
marito divorzi con dichiarazione verbale (quindi senza atto scritto di divorzio)
potranno, in caso di nuovo matrimonio, essere condannate per zina; la zina bel
jabr (stupro) renderà necessario ‘che quattro testimoni oculari, uomini,
adulti e musulmani di buona reputazione, facciano una deposizione’ affinché
il violentatore riceva il massimo della pena, come oggi avviene in Pakistan; le
donne potranno essere giudicate e giustiziate per comportamento non islamico,
per esempio ridere per strada e/o lasciar sfuggire una ciocca di capelli dal
velo, come succede in Iran; il furto sarà punito con l’amputazione delle
membra come in Sudan e in Arabia Saudita. Le donne saranno costrette alla
contraccezione forzata, all’aborto e alla sterilizzazione, come in Bangladesh;
non avranno diritto di guidare, come in Arabia Saudita; non potranno uscire dal
Paese senza il permesso del loro padre/marito, come in Iran e in Arabia Saudita;
non avranno il diritto di voto, come in Kuwait; subiranno mutilazioni genitali
come in Egitto, Somalia e Sudan; subiranno matrimoni forzati da parte del loro
tutore maschio wali, come nelle comunità governate dalle scuole Maliki e Shafi
ecc.”.
Note
Marea: donne - ormeggi - rotte - approdiTrimestrale di saperi delle donne
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