Contromafie
Qualcuno
giurò che si trattava dell’ennesimo fuoco di paglia che andava accendendosi
per consumarsi quasi subito. Tanti erano stati i tentativi di creare percorsi
strutturati di “antimafia sociale” in Italia, ma non erano mai durati più
di due anni. La cosa è storicamente accertata. D’altra parte Libera,
associazioni nomi e numeri contro le mafie, nasceva all’indomani della
stagione delle stragi e, secondo molti osservatori, raccoglieva soltanto
l’onda emotiva dello sdegno e del disgusto, più che la volontà determinata
del riscatto della gente dal giogo mafioso. Il tempo trascorso da quella prima
proposta e i fatti realizzati stanno a dimostrare che i tempi erano maturi per
poter raccogliere e mettere in rete tante piccole esperienze locali e nazionali
che la società civile aveva espresso per dire no alla cultura e all’agire
mafioso e nello stesso tempo affermare diritti e legalità. Le carovane
antimafia, l’annuale giornata “della memoria e dell’impegno”, il milione
di firme raccolte per chiedere una legge che permettesse l’uso sociale dei
beni confiscati ai mafiosi (e ai corrotti!), le mille iniziative diffuse in
altrettanti territori per svegliare le coscienze delle persone oneste...
testimoniano la fedeltà e la continuità di quell’impegno. Un lungo cammino
durato undici anni e che non vuole assolutamente arrestarsi, rallentare...
Al
contrario vuole rilanciarsi perché nel frattempo le mafie hanno fatto scuola e
si mimetizzano, contaminano, penetrano e si diffondono. Affinano le loro
tattiche e si evolvono coniugandosi con l’economia e la politica. Nei giorni
17-19 novembre a Roma, Libera promuove Contromafie – Gli stati
generali dell’antimafia. Si tratterà del primo appuntamento di questo
genere che sia mai stato realizzato nel nostro Paese e raccoglierà le
esperienze e le competenze che la società civile è riuscita a esprimere sui
temi della legalità, dei diritti e della partecipazione democratica. Si
riuniranno a Roma i registi teatrali e cinematografici, gli scrittori e i
giornalisti che hanno messo in gioco in questi anni il loro stesso coraggio per
scuotere dal torpore e aiutare a riflettere. Ci sarà la galassia variegata
delle associazioni che in questi anni hanno dato fondo alla creatività pur di
dire a chiare lettere che la scorciatoia della delinquenza e dell’illegalità
è da escludere senza se e senza ma. Ci saranno i rappresentanti delle
tantissime scuole che in questi anni hanno dato vita a percorsi didattici di
educazione alla legalità. Pax Christi ha assunto l’impegno di animare uno dei
gruppi di lavoro sul contributo delle Chiese (in senso ecumenico) nella lotta
alle mafie. Non mancheranno le cooperative di giovani che si sono cimentati
nella difficile gestione dei terreni e degli immobili confiscati ai mafiosi e
hanno operato in quegli stessi territori della Sicilia, della Calabria, della
Puglia e della Campania...
Sarà
rilanciato tutto l’impegno di educatori e maestri dello sport che hanno
trovato in questa strada maestra uno strumento per dire che è possibile fare
attività sportiva smarcandosi dalla logica della corruzione diffusa e
dell’uso indiscriminato del doping. Sarà importante ascoltare la voce dei
familiari delle vittime di mafia, soprattutto di quelli dai cognomi più
dimenticati, per attingere alla scuola della sofferenza la linfa dell’impegno
rinnovato e inflessibile. Forze dell’ordine e magistratura accompagneranno
queste riflessioni con la loro conoscenza del fenomeno mafioso e mettendo a
disposizione la loro insostituibile competenza. Hanno assicurato da subito la
loro presenza il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio. Allo stesso
modo saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni che in questi anni
hanno dato coraggiosamente il loro apporto all’interno della Commissione
Parlamentare Antimafia e degli enti locali, hanno promosso leggi atte a
contrastare le mafie e hanno assunto provvedimenti per disinnescare le mine
della violenza mafiosa diffuse in tante città.
Ma
sia chiaro: Contromafie non vuole essere una “vetrina dell’antimafia”. Al
contrario l’appuntamento è stato progettato come un laboratorio in cui i
soggetti dell’antimafia sociale si incontrino e si riconoscano per poter
proseguire insieme il cammino con maggiore efficacia. Per poter elaborare
proposte e prospettive anche innovative in grado di rimarginare definitivamente
la piaga sanguinante dell’illegalità organizzata. Per fare questo – non ci
stancheremo mai di ripeterlo – occorre recidere tutti i fili, sottili o
evidenti, consapevoli o inconsci che mantengono il collegamento tra
l’organizzazione e la cultura mafiosa e il resto del Paese che, non
dimentichiamolo mai, è composto da gente onesta.