Nonviolenza in Parlamento

Nel decennio dedicato dall’ONU alla nonviolenza e alla pace, il Parlamento spagnolo approva una legge sull’educazione alla pace.
3 ottobre 2006 - Sergio Bergami

Il periodo 2001-2010 è stato proclamato dall’ONU “Decennio per l’educazione alla nonviolenza e alla pace per i bambini del mondo”. L’Assemblea Generale dell’ONU ha anche proposto ai governi di dare corpo a questo Decennio promulgando un articolato piano d’azione che coinvolge vari attori a tutti i livelli.
Sulla scia di queste importanti dichiarazioni internazionali si sono costituiti in vari Paesi del mondo dei Comitati Nazionali che agiscono per far conoscere e promuovere nei propri paesi le indicazioni in materia di educazione alla nonviolenza e alla pace in modo che queste si inseriscano nei programmi di educazione e di formazione delle scuole e degli altri soggetti che si occupano di formazione. Questi Comitati Nazionali si riuniscono periodicamente in un Coordinamento Internazionale che ha sede a Parigi. Anche in Italia nel 2003 si è costituito un “Comitato Italiano per il Decennio per la promozione dell’educazione alla nonviolenza e alla pace per i bambini del mondo”.
Il primo Paese che ha deciso di legiferare seguendo strettamente le indicazioni dell’Assemblea Generale dell’ONU è stata la Spagna, il cui Parlamento (le Cortes Generales) ha fatto una legge che recepisce in toto questi principi. È una legge recente del novembre 2005. Il cuore di questa legge è l’articolo 2 che recita: “Il Governo, al fine di realizzare gli obiettivi menzionati nell’ambito della cultura di pace, deve:
1. fare in modo che, in tutti i livelli del sistema scolastico, le materie vengano impartite in accordo con i valori propri di una cultura di pace, e promuovere la creazione di materie specifiche relative all’educazione alla pace e ai valori democratici.
2. Favorire, secondo l’ottica della pace, l’introduzione dei valori della nonviolenza, della tolleranza, della democrazia, della solidarietà e della giustizia nei testi scolastici, nel materiale didattico ed
educativo e nei supporti audiovisivi destinati agli alunni.
3. Promuovere l’inclusione come contenuto curriculare nei programmi di educazione e nelle iniziative di educazione alla pace su scala locale e nazionale.
4. Combinare, nel contesto del sistema scolastico, l’insegnamento con la promozione dell’educazione alla pace destinata a tutti e durante tutta la vita, attraverso la formazione degli adulti ai valori menzionati.
5. Collaborare con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nella promozione di Istituti Universitari Specializzati.
6. Promuovere una crescita della conoscenza pubblica e dell’insegnamento del Diritto Internazionale Umanitario e della legislazione sui diritti umani.
7. Promuovere la formazione specializzata di uomini e donne nelle tecniche di risoluzione dei conflitti, di negoziazione e di mediazione.
8. Promuovere le attività volte alla costruzione della pace in aree di conflitto attraverso la partecipazione di personale specializzato.
9. Il governo creerà dei meccanismi per una consultazione periodica con la società civile, con il mondo associativo e con i movimenti per la pace per un adeguato compimento delle disposizioni contenute nella presente legge”.
Come si vede il governo spagnolo è impegnato a inserire l’educazione alla nonviolenza ed alla pace rivedendo i programmi scolastici, le metodologie di insegnamento, i contenuti dei libri di testo e degli altri sussidi didattici; inoltre è coinvolta anche la formazione degli adulti; si mobilita l’Università; si vogliono formare a e mandare nelle aree di conflitto uomini e donne (non si specifica se militari o meno) preparati alle tecniche di risoluzione ei conflitti.
È tutto quello che anche il Comitato Italiano Decennio e le altre organizzazioni chiedono da anni.
Se questa legge ha un limite è che non prevede finanziamenti a un progetto di così ampio respiro ed il rischio è che essa resti una legge solo di indirizzo.
Il Comitato Italiano Decennio ha già chiesto al Parlamento italiano nella passata legislatura delle leggi che finanzino l’educazione alla pace e la creazione di un Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace e la Risoluzione dei conflitti. Due proposte di legge presentate e sottoscritte da vari deputati e senatori non si sono mai schiodate dalle rispettive Commissioni Parlamentari alle quali erano state assegnate.
Speriamo adesso che anche grazie alla spinta di questa legge spagnola il Parlamento, il Governo e il Ministro della Pubblica Istruzione si accorgano che siamo oltre alla metà del Decennio e in Italia su questi temi non abbiamo ancora fatto molta strada.
Per le altre iniziative del Comitato Italiano Decennio si veda il sito: www.decennio.org dove si possono trovare anche tutti i documenti dell’ONU.

Invece per le notizie sul Coordinamento Internazionale
http://www.nvpdecade.org/

Il testo in spagnolo della legge si può reperire sul sito della Fundación Cultura de Paz
http://fund-culturadepaz.org/spa/espanol.htm

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