Nuova associazione per lo sviluppo dell’Africa (N.E.P.A.D.): progresso in attuazione e supporto internazionale
Signor Presidente,
Dalla sua adozione del NEPAD cinque anni fa è stata come una guida per le svariate iniziative che sono state eseguite al fine di realizzare le promesse fatte agli abitanti dell’Africa. Il NEPAD è stato grato in particolare perché esso è stato una proprietà africana ed una guida per lo sviluppo africano, che rispecchia una visione africana comune e un impegno condiviso allo sradicamento della povertà e al collocamento dei paesi, sia individualmente che collettivamente, nel percorso di crescita sostenibile e di sviluppo. Quegli obiettivi sono in linea con gli impegni internazionali di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG), e in particolare a dimezzare l’estrema povertà entro il 2015.
È anche importante perché è la prima struttura di sviluppo propriamente africana che ha ottenuto così tanto sostegno. La forza di questa iniziativa è, in realtà, nella sua abilità a coniugare l’associazione fra i governi dell’Africa e la sua popolazione come anche tra il settore privato e la società civile. Per questo la mia delegazione crede che ci sia in corso un bisogno urgente di creatività in questo campo.
Una nuova direzione radicale è chiamata in rapporto all’iniziativa NEPAD: c’è un bisogno di creare nuove forme di solidarietà ai livelli bilaterale e multilaterale mediante un impegno più risolutivo da parte di tutti, con la piena convinzione che il benessere degli abitanti dell’Africa è una condizione necessaria per la realizzazione del bene comune universale. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede una nuova cultura politica, soprattutto nell’area della cooperazione internazionale.
La lentezza in onore agli impegni di Assistenza ufficiale allo sviluppo (ODA), la questione ancora irrisolta del debito estero e la riluttanza a dare una speciale considerazione ai Paesi interessati nelle relazioni commerciali internazionali, tutto ciò ha bisogno di essere indirizzato urgentemente. Oggi, più che mai, una condizione necessaria per portare la pace nel mondo è un riconoscimento dell’interdipendenza fra i Paesi ricchi e poveri, affinché lo sviluppo sia capito come un dovere comune di tutti noi; altrimenti, può essere sottoposto a un processo di regressione persino nelle zone distinte dal progresso sino a ora.
La Santa Sede è pertanto soddisfatta nel vedere alcuni di questi problemi echeggiati nel resoconto ora prima di noi.
Come una possibilità di aiutare nel costruire cooperazioni internazionali e rafforzare la solidarietà, la mia delegazione nuovamente invita i governi a onorare le promesse che sono state fatte in merito al sostentamento del debito o del perdono nonché la realizzazione puntuale della promessa di dedicare lo 0.7% del Prodotto Interno Lordo (GNP) all’ ODA. Mediante queste tipologie di programmi i governi possono iniziare a concentrarsi nel provvedere investimenti per le infrastrutture necessarie e per i programmi economici e sociali di sviluppo.
Altro punto in questione indirizzato giustamente nel rapporto del Segretario Generale riguarda il bisogno di opportunità educative sia per bambine che per bambini, nonché programmi di alfabetizzazione che sono essenziali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo. Pertanto, la Santa Sede riconosce l’importanza della salvaguardia dell’ambiente naturale come una possibilità di esercitare la custodia dell’umanità della creazione e la salvaguardia delle ricchezze della terra per le future generazioni.
Signor Presidente, i promettenti sviluppi dell’anno passato hanno mostrato che c’è un nuovo momento nel sostegno dello sviluppo dell’Africa. Il programma di azione del NEPAD consta in una serie di mete prioritarie per rendere l’impatto visibile nella restaurazione della stabilità e della crescita in Africa. L’esecuzione effettiva delle priorità dell’associazione è la chiave per realizzare le sue promesse. L’opportunità affinché questa sia garantita è la dovuta comprensione dei leader africani e di tutte le loro associazioni dello sviluppo, così che essi possano lavorare per trasformare le promesse in azioni.
La ringrazio Signor Presidente.
New York
Giovedì, 12 Ottobre 2006
Traduzione a cura di Rita Rustico