Lucrosi business

8 marzo 2007 - Stefano Ferrario

Anche nel 2005 l’Italia, secondo il SIPRI (l’istituto di ricerca sulla pace di Stoccolma), quanto a spese militari ha mantenuto la settima posizione con 25,1 mld di dollari.
E pure le aziende di settore galleggiano nell’oro: Finmeccanica controlla quasi per intero il mercato italiano.
Nel 2005 Finmeccanica ha registrato un incremento del 45% degli ordini del gruppo (da 10,5 a 15,4 mld di €) e un più 25% di valore della produzione, portata a 11,4 mld di €.
Una holding che spesso opera sul confine, con i vincoli posti dalla legge 185/90 che talvolta si scansano per lasciarla passare. Degli esempi? L’art. 1 della legge del 1990 vieta il trasferimento di armi a Paesi coinvolti in conflitti e responsabili di violazioni di convenzioni internazionali sui diritti umani. Una norma successiva nega il commercio militare con i paesi che risultano beneficiari di aiuti per la cooperazione. In realtà? Di fatto diverse commesse vanno in direzione contraria, come i contratti siglati con Libia, Nigeria e Malesia; vediamo dunque le operazioni principali nel corso del 2006 (tra parentesi la data di stipula della commessa).

Alcuni esempi
Anzitutto spicca l’accordo tra Finmeccanica e AgustaWestland con Libia nel settore aeronautico e dei sistemi di sicurezza e difesa (17/1).
AgustaWestland e la Lybian Company for Aviation Industry hanno sottoscritto un accordo per costituire una joint-venture, denominata LIATEC (Libian Italian Advanced Technology Company), con sede a Tripoli e che ha come compito quello di rimettere in efficienza le flotte di elicotteri e aerei libici. Inoltre, l’AgustaWestland ha ottenuto dalla Libia la commessa per 10 elicotteri A109EPower, per un contratto del valore di 80 milioni di €, predisposti per il pattugliamento costiero (molto probabilmente serviranno per il controllo dell’immigrazione clandestina dall’Africa).
Ma l’affare è ben più ampio di quanto possa apparire. E ha riflessi assai più rilevanti per il business Finmeccanica in Africa. Infatti, la neosocietà beneficerà di diritti commerciali per la vendita di elicotteri, assemblati localmente, in un certo numero di paesi del continente. La LIATEC poi sarà in grado di rifornire la manutenzione e le parti di ricambio. Segno che il gruppo italiano punta diritto anche sul mercato africano.
Aermacchi sigla due contratti riguardanti il cacciabombardiere leggero MB339: da 84 milioni di $ con la Nigeria per l’ammodernamento di 12 MB339A (12/7) e da 88 milioni di € per la vendita di 8 velivoli MB339CM alla Malesia (22/11).
In Europa, in ambito NATO, Aermacchi ricerca partners per la costruzione e diffusione dell’addestratore militare M346 con possibilità di essere impiegato come cacciabombardiere leggero. In quest’ottica va vista la firma per l’accordo di cooperazione con l’Hellenic Aerospace Industry (HAI). In base all’accordo la HAI diventa il responsabile di una serie di attività tra le quali la progettazione, la produzione e l’assemblaggio di alcune parti importanti dell’M346 (19/1).
Nell’export di AgustaWestland è ancora intensa, come nel 2005, la collaborazione con le forze armate britanniche. Infatti, AgustaWestland si aggiudica due commesse con il ministero della difesa dell’isola: da 658 milioni di € per il supporto degli elicotteri EH101 (6/3) e da 1,4 mld di € per la realizzazione di 70 nuovi elicotteri Future Lynx (22/6).

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