ECUMENISMO

Cristiani e Musulmani in dialogo

Ecco il testo dell’appello per una seconda giornata del dialogo cristianoislamico.
Un importante appuntamento per un incontro tra persone, culture e
religioni.
Paolo Naso, Brunetto Salvarani e Giovanni Sarubbi

Mosaico di Pace si è reso disponibile come centro di coordinamento e informazione sull’iniziativa. Pubblichiamo integralmente il testo dell’appello.

“O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda” (Corano, Sura XLIX, ver. 13).

“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)

È troppo alto il muro che separa il Nord dal Sud del Mediterraneo, l’Occidente dall’Oriente, il mondo cristiano da quello dell’Islam. Come tante volte nei mesi scorsi hanno affermato i massimi esponenti del mondo cattolico, di quello protestante e ortodosso, abbiamo corso il rischio che l’attacco militare contro l’Iraq apparisse una crociata della cristianità contro l’Islam.
Siamo convinti che, proprio grazie alle iniziative delle chiese cristiane, spesso in comunione tra esse e in spirito ecumenico, questo pericolo sia stato evitato. Tuttavia siamo consapevoli che l’incubo dello scontro di civiltà aleggi ancora sulla scena geopolitica; in tutta Europa, inoltre, verifichiamo la ripresa di atteggiamenti razzisti, antisemiti e islamofobi che, come credenti e come cittadini di una Unione di Stati sempre più ampia e pluralista, destano una grave inquietudine; così come rileviamo che resta ancora troppo ampio il fossato che separa due comunità di fede – quella cristiana e quella musulmana – che condividono importanti tradizioni e valori spirituali come la discendenza abramitica, la fede nel Dio Unico, il legame con un libro sacro, la vocazione alla giustizia e alla pace.
Il dialogo tra queste due comunità di fede, pur essendo ormai avviato e avendo già prodotto alcuni frutti, è ancora a uno stadio iniziale. Soprattutto alla base delle due comunità, sono ancora troppo rare le occasioni di conoscenza, di incontro, di confronto sui grandi temi culturali e sociali del nostro tempo: la pace, la giustizia, il rispetto dei diritti umani, la convivenza, la costruzione di una società democratica e pluralista, la formazione dei giovani. Come afferma la Carta ecumenica, sottoscritta a Strasburgo nel 2001 dai presidenti della Conferenza delle Chiese Europee e del Consiglio delle Conferenze Episcopali dell’Europa, “ci sono stati e ci sono molti contatti positivi e buoni rapporti di vicinato tra musulmani e cristiani ma anche, da entrambe le parti, grossolane riserve e pregiudizi, che risalgono a dolorose esperienze vissute nel corso della storia e nel recente passato”.
Da qui l’impegno dei rappresentanti del mondo cattolico, protestante e ortodosso dell’Europa a “intensificare a tutti i livelli l’incontro tra cristiani e musulmani e il dialogo cristianoislamico. Raccomandiamo in particolare – afferma ancora la Carta ecumenica – di riflettere insieme sul tema della fede nel Dio unico e di chiarire la comprensione dei diritti umani. Ci impegniamo a incontrare i musulmani con un atteggiamento di stima; a operare insieme ai musulmani su temi di comune interesse”.
In questo spirito, già lo scorso anno, recuperando il senso del gesto di Giovanni Paolo II che, in occasione dell’ultimo venerdì di Ramadan del 2001, volle condividere con il mondo islamico una giornata di digiuno, proponemmo la celebrazione di una giornata del dialogo cristiano islamico. Quell’appello fu sottoscritto da centinaia di esponenti delle chiese cristiane cui vollero spontaneamente aggiungersi alcuni autorevoli rappresentanti delle comunità islamiche presenti in Italia; seguirono decine di iniziative di incontro, dialogo, conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani in uno spirito di risposta alla comune vocazione alla pace.
Siamo convinti che oggi siano ancora più numerose e urgenti le ragioni che ci spingono a rinnovare la nostra proposta. Invitiamo perciò le comunità cristiane e quelle islamiche, le associazioni educative e culturali a esse collegate, le facoltà teologiche, le università, le istituzioni pubbliche a promuovere ancora più numerose iniziative di incontro e dialogo nella data del 21 novembre 2003, ultimo venerdì del mese di Ramadan dell’anno islamico 1424 dell’Egira.

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