Bandiere di Pace Pensieri in Rete
Questa è la storia del libro Bandiere di pace, un testo nuovo e particolare in quanto è nato dentro un esperimento comunicativo: quello di un database telematico per la pace. Vediamo come e perché. In primo luogo è utile sapere che un database è un archivio elettronico che serve a classificare e a ordinare dei dati sul computer, ad esempio nomi, numeri di telefoni, indirizzi, ecc.. Un database telematico fa ancora di più in quanto le informazioni possono essere inserite e consultate a distanza da tante persone sparse per l’Italia (e oltre). Durante la mobilitazione antiguerra quasi quindicimila persone si sono collegate via Internet a un database per segnalare
che avevano esposto la bandiera della pace e che erano disponibili a promuovere iniziative nonviolente. Hanno così inserito il proprio nome e cognome, l’indirizzo di posta elettronica, il comune di residenza; oltre a segnalare se avevano esposto la bandiera della pace, potevano infine scrivere un “messaggio personale”.
Dando il proprio consenso a rendere pubblici tali dati, questi amici pacifisti hanno realizzato un enorme libro telematico di pensieri, per di più classificato geograficamente per regioni, province e comuni. Il “fenomeno sociologico” dell’esposizione delle bandiere di pace era quindi accompagnato da un fermento irripetibile di pensieri e di partecipazione sociale, per cui possiamo dire che le bandiere sono state e sono l’aspetto più evidente e colorato di una grande sommovimento “tellurico” di base che ha lasciato una traccia scritta di “letteratura grigia” nel database di PeaceLink all’indirizzo http://db.peacelink.it
Dal magma di tanti messaggi è emersa un’anima. Il libro ha narrato il fenomeno e dato un ordine ai “pensieri elettronici” più belli, più significativi, più spontanei. Attorno a questo nucleo si è costruito un libro di analisi che contiene testi scritti da Nicoletta Landi, don Albino Bizzotto, Giulietto Chiesa, Giuseppe Goffredo, Gisella Desiderato, padre Alex Zanotelli, Carlo Gubitosa e Alessandro Marescotti. Il libro Bandiere di Pace ha come editore Piero Chimienti. È stata delineata, inoltre, una “mappa” dei collaboratori che si sono resi disponibili per presentare e diffondere il libro. Da dove sono stati tratti questi volontari? Sempre dal database di cui parlavamo all’inizio. Consultate per posta elettronica a migliaia, le persone si sono rese disponibili a diffondere il libro dei “loro” pensieri. La presentazione del libro in varie realtà è stato un modo per rinsaldare i contatti con il “popolo delle bandiere arcobaleno”.
Il progetto editoriale è stato promosso dal Comitato per la campagna “Pace da tutti i balconi” (http://www.bandieredipace.org), dall’associazione telematica PeaceLink (http://www.peacelink.it) e dall’associazione MegaChip di Giulietto Chiesa (http://www.megachip.it).
Altre informazioni sul libro si trovano qui:
http://www.peacelink.it/associazione/html/bandiere.html
Per ordinarlo si può scrivere all’editore Chimienti, via Lago Trasimeno 1, 74100 Taranto (email: piero.chimienti@tin.it ). Il 10% del prezzo di copertina (euro 12,50) va a iniziative di pace e di controinformazione.
Per concludere è utile annotare che oggi la comunicazione interattiva di rete cambia le modalità di redazione dei testi e che gli esperimenti di scrittura collettiva (già provati da don Lorenzo Milani con “Lettera a una professoressa”) stanno diventando una prassi interessante e sempre più praticabile grazie alla socializzazione e alla bidirezionalità di quell’informazione che nasce dal basso.