Bomba atomica. Peccato mortale
Le lancette del cosiddetto “Orologio del Giorno Finale” – così annuncia il Bollettino degli Scienziati Atomici – sono state spostate a cinque minuti alla mezzanotte.
In campo nucleare siamo sull’orlo del baratro.
Una vera e propria febbre atomica, che cresce rapidamente, sta attanagliando l’umanità.
Tutte le nazioni del CLUB Atomico hanno iniziato a sperimentare nuove armi nucleari. Questo in barba a tutti i trattati firmati durante la guerra fredda e in piena noncuranza della crisi ecologica che ci sovrasta.
Altri Paesi stanno imitando l’esempio dei membri del CLUB Atomico. La Corea del Nord ha già fatto esplodere la sua prima bomba atomica. Il Giappone (la cui costituzione mette al bando l’atomica) è oggi tentato di inforcare la stessa strada. L’Iran, che sta preparando l’uranio arricchito, sta facendo infuriare il CLUB Atomico che vorrebbe essere un CLUB esclusivo. C’è il timore fondato che Israele (che ha almeno 200 bombe atomiche) potrebbe attaccare l’Iran. Questo ci porterebbe diritto a una guerra atomica. Per proteggersi gli USA stanno preparando lo Scudo Antimissile (lo Scudo Stellare di Reagan) a cui, in Europa, hanno aderito la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Italia. È incredibile che sia proprio il Governo Prodi a farlo!
È un momento grave della storia dell’umanità: viviamo all’ombra di oltre 20000 ordigni nucleari che possono far saltare per aria il mondo quattro volte.
Questa situazione è resa oggi ancora più delicata dalla corsa verso il “nucleare civile”, che è ritenuto da molti una buona alternativa all’uso del carbone e dei fossili, principali responsabili dell’ effetto serra. Ma siamo sicuri che il nucleare civile sia un’alternativa valida per i costi e per la sicurezza? I costi sono altissimi: si calcola che negli USA, il nucleare civile in questi quattro decenni sia costato sugli 870 miliardi di dollari! E le possibilità degli incidenti è alta (l’incidente nucleare in Giappone di alcuni mesi fa è lì a dimostrarlo). Ma pensiamo al disastro di Chernobyl! Oggi sappiamo che il 90% delle 800.000 persone addette al risanamento di Chernobyl, hanno contratto tumori!
Ma il problema più grosso è che l’industria nucleare non sa cosa fare dei rifiuti nucleari.
E possono durare fino a 200.000 anni!!
“Il nucleare civile non è una soluzione per i cambiamenti climatici – afferma la rivista di spiritualità americana Sojourners – ma una cinica scommessa dell’industria nucleare di salvare se stessa”.
Il nostro deve essere un no chiaro anche al nucleare civile. Purtroppo non è questa la posizione oggi del Vaticano che ha accusato chi è contro il nucleare civile di “pregiudizio ideologico”. “Quanto è ironica una tale affermazione – dice il missionario irlandese, esperto di tali problemi, Sean McDonagh – per una Chiesa che è così tanto a favore della vita!”.
Davanti a una tale gravissima situazione, chiediamo a tutti di fare propria la legge di iniziativa popolare presentata alla Corte Costituzionale il 25 luglio scorso: “Per un’Italia libera dal nucleare”.
Ricordiamoci che abbiamo sul nostro territorio almeno 90 bombe atomiche e una infinità di sottomarini atomici che attraccano nei nostri porti, spesso civili (nel porto di Pozzuoli ne passano un centinaio all’anno)!!
In questa legge chiediamo che il territorio della Repubblica Italiana ivi compreso lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, sia ufficialmente dichiarato zona libera da armi nucleari!!!
È il minimo che si può chiedere e su cui si può trovare delle larghe convergenze (la Grecia l’ha già fatto!). Mi auguro che la raccolta firme serva a far discutere i cittadini italiani su un tema così grave.
Chiedo inoltre che i cristiani spingano la Chiesa/le Chiese a proclamare “urbi et orbi” che non solo l’uso, ma la Bomba in se è peccato mortale gravissimo. Il ragionamento è semplice. Dio ha impiegato oltre quattro miliardi di anni per preparare questa splendida navicella spaziale che è la terra. L’uomo può distruggere tutto questo nel giro di un pomeriggio. Non è questo il supremo peccato, la suprema manifestazione dell’ hubris umana, la tentazione di essere Dio?
Pochi lo hanno espresso così bene come il grande ex arcivescovo di Seattle (USA) Hunthousen: “Le bombe nucleari sono un peccato. Nella società moderna la base della violenza è data dalla nostra intenzione di utilizzare la bomba atomica. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male è, al confronto, un male minore. Fino a quando non ci poniamo di fronte al problema del nostro consenso all’ utilizzo delle armi atomiche, ogni speranza di un miglioramento generalizzato della moralità pubblica è condannata al fallimento”.