BIRMANIA

Dietro le proteste

Si svelano in tutta la loro crudeltà le violazioni dei diritti umani commesse in Myanmar; una scheda del Paese in cui i monaci scendono in piazza.
Cristina Mattiello

La pesante repressione di una protesta pacifica ha improvvisamente portato all’attenzione del mondo la situazione del Myanmar.
La storia della Birmania (questo il nome sostituito nel 1989 con Myanmar) è storia di una sistematica violazione di diritti e di libertà civili, con brevi periodi di apertura democratica.
L’attuale regime è il frutto di un colpo di stato del 1991. Il maggior partito d’opposizione è tuttora la Lega nazionale per la democrazia (NLD) guidata da Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace conseguito quello stesso anno. Leader carismatico e molto popolare, agli arresti domiciliari da quasi 12 anni e detenuta a più riprese per lunghi periodi, la donna è da sempre oggetto di forte preoccupazione delle organizzazioni per i diritti umani.
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