Vicenza 2009: Per una Manifestazione Internazionale!

12 gennaio 2009 - Comitato degli abitanti e lavoratori di Vicenza Est – contro la costruzione di una nuova base e per la conversione della Caserma Ederle

Ripetutamente fallita la via istituzionale, fatta d'ingenue trattative con i politici, ricorsi ai tribunali di Stato, pacchi di carte bollate, raccolte firme-ferma guerra, petizioni e appelli rivolti proprio a coloro che invece vogliono con convinzione la nuova base di guerra (fra tutti il Presidente della Repubblica e capo delle Forze Armate) non s'intravede, nel difficile momento dell'inizio dei lavori, una chiamata ad una nuova manifestazione internazionale di lotta a Vicenza, di gran richiamo come fu quella del 17 febbraio 2007, che fece tremare il governo.

Lo scorso anno fu il "Comitato degli abitanti e lavoratori di Vicenza Est – contro la costruzione di una nuova base e per la conversione della Caserma Ederle" a chiamare urgentemente alla seconda importante mobilitazione internazionale del 2007 che però, con disappunto nostro e di una parte del movimento, fu depotenziata essendo stata spostata a dopo la manovra Finanziaria, presumibilmente con l'intento di non disturbare il governo ritenuto amico ma impegnato in realtà a rifinanziare truppe e guerre, riducendo la vicenda del Dal Molin/Ederle 2 ad una questione comunale.

La solidarietà internazionale, le mobilitazioni e gli scioperi dal lavoro, le occupazioni, le lotte dal basso come quelle degli antifascisti, degli studenti e lavoratori in Grecia, possono far desistere un governo dai suoi progetti. Il governo italiano e quello statunitense sono oggi ancora la nostra controparte in questa vicenda di rilevo internazionale, sono coloro che vogliono la militarizzazione della politica e dell'economia. Un'economia che nel momento della crisi mondiale continua ad aumentare i suoi finanziamenti miliardari all'industria bellica e per poterli sostenere decide il taglio di migliaia di posti di lavoro di pubblica utilità.

Il locale commissario ai lavori per il Dal Molin è il loro pupazzo, un emissario bipartisan di questi due governi, che fa un lavoro sporco. C´è poi chi va raccontando, incredibilmente, che il nuovo presidente americano sarebbe contro le guerre o le basi militari: noi non siamo tra costoro (ancora ingenui o in vera malafede?) e crediamo sia necessario lottare contro il nuovo governo americano politico ed economico e il suo complesso industriale militare.

Le elezioni politiche europee del 2009 nulla avranno a che fare con la vicenda Dal Molin/Ederle 2 e nulla le istituzioni europee hanno fatto se non avallare silenziosamente il progetto di Vicenza armata. Come il Vaticano, che con il suo silenzio/assenso sta sempre con il potere economico e militare. Anche in questo caso, ovviamente.

Ricordiamo a questo proposito che in città ci sono vari siti tra cui la Gendarmeria Europea e il COESPU, strutture d'appoggio alla guerra e alla repressione interna. Ricordiamo che la militarizzazione di Vicenza implica il rafforzamento della base militare Ederle di Vicenza, luogo strategico per le manovre di guerra in Medio Oriente, e l'arrivo in città del comando USA/NATO Africom.



Altrocomune? Ma non scherziamo

Una componente, né innocente né ingenua, del grande e generoso movimento contro la nuova base ha voluto illudere la popolazione di Vicenza che un sindaco cosiddetto democratico avesse intenzione di fare davvero qualcosa per bloccare la militarizzazione della città. Rendiamo noto che mentre noi protestavamo di fronte alla Caserma Ederle. a fianco dei disertori delle guerre in corso. questo sindaco con la spilletta americana incontrava i vertici militari della base in città. Nessuno sa cosa il sindaco e il presidente della Repubblica si siano poi detti privatamente ed alle nostre spalle ma, a nostro avviso, alle istituzioni interessa la pacificazione e il mantenimento dello status quo, non la pace.
In questi giorni il sindaco della città di Vicenza, che non si è mai espresso pubblicamente per la chiusura di nessuna delle strutture militari già presenti in città, si sta spendendo anche a favore della TAV.
Questi politici che si muovono su due tavoli, interessati ad essere riferimento del movimento di lotta per contenerlo, non possono essere considerati parte della lotta, ma uno dei principali problemi e fattori depotenzianti. E' così che a Venezia si costruisce il Mose e a Gradisca si è fatto il CPT, con i politici "amici".
La nuova base militare USA Dal Molin resta un problema del movimento internazionale contro la guerra innanzitutto, prima ancora che una questione urbanistica.
Nessuna pacificazione con la guerra e il capitalismo! Una nuova grande e determinata manifestazione a Vicenza contro il governo, contro le basi esistenti e contro il progetto Dal Molin! Una manifestazione internazionale che si appelli alla massima unità tra il movimento contro la guerra, il movimento degli studenti e gli scioperi dei lavoratori. Blocchiamo i lavori!

Note

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