Non in mio nome
ECO (Ebrei contro L’occupazione), di cui faccio parte, nacque subito dopo la seconda Intifada per l’indignazione che provavamo di fronte alla distruzione della vita dei palestinesi, dell’Autorità palestinese che avrebbe dovuto rappresentare l’embrione del nascente Stato palestinese, secondo gli accordi di Oslo, delle infrastrutture politiche, economiche civili, di ogni traccia di cultura e di storia palestinese. La furia israeliana nell’annientamento non si fermò di fronte a nulla e distrusse perfino un centro dove venivano raccolte tutte le varietà biologiche palestinesi. Noi non volevamo in nessun modo essere coinvolti in quella furia disumana e guerrafondaia; non volevamo che le azioni scellerate del governo israeliano fossero compiute anche in nostro nome.
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Note
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