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Vincere o convincere?
Come cambia il racconto della guerra nell’epoca della rivoluzione negli affari militari.
Ce lo spiega Maddalena Oliva.
Ce lo spiega Maddalena Oliva.
Fabio Dell’Olio
Giuste, chirurgiche e umanitarie. Senza fine e prive di obiettivo chiaro: sono queste le guerre del nostro tempo. Guerre “ibride” – le definisce la giornalista di Diario Maddalena Oliva – sempre più concepite come atti di ordine pubblico mondiale, punizioni globali, azioni di polizia internazionale, piuttosto che “guerre”. Cambiano gli attori in gioco e cambiano le modalità. Scompaiono i grandi eserciti, lo scontro corpo a corpo, e si affermano i contractors, nuovi mercenari al servizio delle corporation.
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