Cristo senza religioni
“Simone Weil ci commuove”, scriveva Susan Sontag nel 1963. Pochi vorrebbero imitare la sua dedizione alla “rinuncia”, ma la sua vita ci provoca, ci turba, ci rovescia in profondità. Nata a Parigi nel febbraio 1909, allieva di René Le Senne e di Emile Chartier (Alain), diventa insegnante di liceo, filosofa, sindacalista e politica (“anarco-comunista” sempre antitotalitaria), operaia per un anno alla Renault, miliziana nella guerra di Spagna, poi esule negli Stati Uniti, infine a Londra impegnata nella Resistenza antifascista. Affetta da tubercolosi, a 34 anni (siamo nel 1943) muore nel sanatorio di Ashford in Inghilterra.
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Note
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