MILITARIZZAZIONE

Oltre lo stretto

Sicilia: accanto alle tragedie del mare, continua la militarizzazione del territorio.
Domenico Piazza

La Sicilia, ponte sul Mediterraneo, elemento di dialogo e sviluppo nell’area di libero scambio che, in una logica di partenariato transfrontaliero, in base alla Conferenza di Barcellona del 1995, doveva prender corpo dal 2010 tra i Paesi di entrambe le sponde, resta all’attenzione in una perenne logica di guerra e di conflitto, ostilità, gendarmeria attraverso vecchi e nuovi strumenti, basi operative, sistemi tecnologici di “difesa”, di “precauzione”, “prevenzione” contro i nemici di sempre, quelli nuovi, armati o inermi, che si muovono verso il nostro sistema occidentale, che non può essere vulnerato nemmeno da stracolme carrette del mare. Queste ancora oggi, come nel medioevo sembrano scorgersi, in barba ai sofisticati sistemi di allarme e controllo installati, nelle forme antiche con cui la vedetta di turno, posta sull’alta torre, vedeva una torma all’orizzonte e faceva scattare, gridando, le difese per respingerla, con ogni mezzo possibile.
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