Dichiarazione odierna del "Centro Italiano rifugiati"
“D’ora in poi la parola d’ordine sarà: esclusione sociale”, ha dichiarato il Presidente del CIR, Savino Pezzotta, alla luce dell’odierna definitiva approvazione del “Pacchetto Sicurezza” al Senato, a colpi di “fiducia”. “Le nuove norme renderanno più difficile la convivenza civile, pacifica e reciprocamente proficua tra italiani e stranieri” continua Pezzotta.
Il CIR, ente di tutela di rifugiati, è particolarmente preoccupato per il clima generale di criminalizzazione del “diverso”, del “sospetto”, della marginalizzazione che da questa legge viene alimentato.
Cambierà profondamente il contesto nel quale si svolge il percorso di integrazione non solo degli immigrati, ma anche dei rifugiati.
“E’ da ricordare che la nuova legge introduce una tassa pesante su rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno; limita l’ottenimento della cittadinanza italiana, nonché il diritto al ricongiungimento familiare; in molti casi rende impossibile l’iscrizione anagrafica. Tali norme riguardano esclusivamente cittadini stranieri regolarmente presenti e non hanno alcun nesso con la sicurezza” dichiara Christopher Hein, Direttore del CIR.
“Altre norme come le restrizioni sull’invio di denaro alle famiglie rimaste nei paesi di origine provocheranno inevitabilmente nuovi mercati irregolari o criminali di money transfer”.
L’introduzione del reato di permanenza irregolare sul territorio rappresenta, tra l’altro, l’impossibilità di tornare nel paese volontariamente.
“In contrasto con la Direttiva europea sul ritorno – in vigore dal dicembre 2008, ma non ancora attuata in Italia – che riconosce allo straniero il diritto di poter decidere per la partenza volontaria entro un periodo congruo, il nuovo reato rende obbligatorio l’allontanamento forzato della persona”, osserva Hein.
“Paradossalmente, la legge costringe alla fuga anche cittadini stranieri che sarebbero tornati volontariamente in patria”.
L’aumento del periodo di trattenimento nei Centri di Identificazione ed Espulsione, è un puro atto punitivo, una detenzione arbitraria, perché le statistiche dimostrano che le possibilità di rendere effettiva l’espulsione aumentano solo marginalmente prolungando la permanenza in tali centri.
“A parte le nefaste conseguenze dell’attuazione delle singole norme, il “Pacchetto Sicurezza” nel suo insieme si ispira ad una percezione dello straniero come nemico, che farà uscire l’Italia delle politiche di inclusione sociale seguita dall’Unione Europea negli ultimi 15 anni” dichiara Hein.