Salviamo l'acqua
Siamo alla vigilia della Quarta Giornata del Creato (1 settembre 2009).
La Conferenza Episcopale Italiana ha dedicato il suo messaggio per la Giornata del Creato al tema dell’aria, invitando a riflettere sui 'gas serra' e sulla Conferenza di Copenaghen (7-8 dicembre 2009). Non possiamo dimenticare però che le conseguenze più serie e devastanti dei cambiamenti climatici concerneranno l’acqua, sia sul piano della disponibilità quantitativa che qualitativa.
"Non è possibile negoziare il futuro dell’umanità - scrive R. Petrella, a riguardo della Conferenza di Copenaghen – senza mettere in conto l’acqua. Sembra che alcuni Paesi si orientino a proporre che l’acqua faccia parte dell’agenda per il nuovo trattato mondiale. Ne va della pace nel mondo e della sacralità della vita".
Per questo sento il dovere di rivolgermi alle Comunità Cristiane in Italia, perché ci aiutino a salvare l’acqua unendosi al vasto movimento popolare che si riconosce nel Forum italiano dei movimenti dell’acqua, per costringere il nostro governo e le forze politiche ad affermare che l’acqua è un bene comune, diritto fondamentale umano e, come tale, deve essere gestito da aziende pubbliche speciali.
Purtroppo il 6 agosto 2008, il Parlamento italiano, con la legge 133, ha votato il decreto Tremonti 112, con quell’articolo 23 bis, che obbliga i Comuni a mettere all’asta la gestione delle loro reti idriche, entro il 31 dicembre 2010. Questo è avvenuto con l’appoggio delle opposizione, in particolare del PD e nel silenzio quasi totale della stampa nazionale. Il governo Berlusconi ha quindi deciso che in Italia l’acqua è una merce. È una decisione di una gravità estrema questa della privatizzazione dell’acqua che ci tocca direttamente come cristiani.
A questo, infatti, ci ha richiamati il papa Benedetto XVI nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate, affermando con forza che l’acqua è un diritto fondamentale umano. "Il diritto all’alimentazione così come all’acqua, rivestono un ruolo importante per il perseguimento di altri diritti, a iniziare dal diritto primario alla vita – scrive il Papa. È necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua, come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni" (N. 66).
Il diritto all’acqua promana, per il Papa, dal diritto primario alla vita. Sono molti oggi gli esperti che ritengono che è proprio questa la base giuridica più sicura per fondarvi il diritto all’acqua, anche in chiave internazionale. E toccherà all’ONU proclamare tale diritto.
Per questo, alla vigilia della IV Giornata del Creato, che si celebra in tutte le Chiese in Italia il 1 settembre 2009, mi sembra opportuno lanciare un S.O.S. per l’acqua.
Il mio è un pressante invito a tutte le Comunità Cristiane e a tutte le parrocchie, perché si impegnino a far sì che:
1) il governo italiano riconosca l’acqua come diritto fondamentale umano e favorisca modelli di gestione senza scopi di lucro;
2) il Parlamento italiano inizi a discutere la legge di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua nonché della sua ripubblicizzazione (2007), che ha avuto oltre 400mila firme e ora 'dorme', purtroppo, nella Commissione Ambiente della Camera;
3) la Conferenza Episcopale Italiana, sulla scia dell’enciclica Caritas in Veritate, proclami l’acqua diritto fondamentale umano.
Difendendo l’acqua, difendiamo la vita.
Napoli, 24 agosto 2009