Adesione all'appello dei tre giuristi per la libertà di stampa
Come presidente dell'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia ho firmato l' "Appello dei tre giuristi" Franco Cordero, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, per il rispetto della libertà di stampa nel nostro Paese. Al di là dell'episodio concreto che tale appello ha generato, la mia firma e quella di altri credenti di tradizione protestante e battista, deriva dal radicato convincimento che la libera circolazione di idee e l'accesso alla pluralità di fonti di informazione è alla base di una società sana, democratica e veramente responsabile e che essa è oggi seriamente minacciata.
Martin Luther King, pastore battista e leader nonviolento della lotta dei diritti civili dei neri d'America, sosteneva che soltanto chi è libero è veramente responsabile delle proprie azioni e soltanto chi si dimostra responsabile è veramente libero. La libertà non e' arbitrio individualista o monopolio di qualcuno a scapito di altri, la vera libertà è sempre condivisa e in quanto tale essa e' uno dei capisaldi della democrazia.
Noi in Italia abbiamo assistito in questi anni al graduale accentramento in poche mani dei mezzi di informazione di massa e tale processo appare inarrestabile, nell'insensibilità e nell'indifferenza di tanti. Per questo ci uniamo a tutti coloro che chiedono con forza il rispetto e il diritto di tutti noi ad un'informazione plurale. Non intendiamo delegare a nessuno il nostro diritto di scegliere, di essere pienamente responsabili come cittadini di ciò che viene fatto anche in nostro nome.
In conclusione, a proposito di informazione, quanti sanno che don Albino Bizzotto è al quattordicesimo giorno di digiuno in una roulotte nei pressi della base Dal Molin di Vicenza protestando sulla decisione di costruire in quell'area una nuova grande base aerea Usa? Pochi. Ebbene, noi vogliamo che cose del genere possano essere divulgate. Per questo, insieme alla firma dell'appello per la libera circolazione delle informazioni, vorremmo oggi esprimere a voce alta la nostra solidarietà a chi, come Albino Bizzotto, offre il proprio corpo inerme come richiamo ai disattenti e come segno di una trasformazione ancora possibile del mondo che abitiamo.