Al servizio dello sviluppo
È singolare – e significativa – la sorte dell’enciclica di Paolo VI “Populorum progressio”. Era stata suggerita dal fermento suscitato nel Concilio Vaticano II dal movimento per la “Chiesa dei poveri”, che forse preoccupava il Papa per le pressioni di chi poteva strumentalizzarla politicamente (si era nel fervore della “guerra fredda” tra est e ovest!). E allora, già durante il Concilio, fece raccogliere dal card. Lercaro spunti e suggerimenti di vescovi per compilare questa enciclica, che uscì nel 1967 e suscitò echi contrastanti, di chi la giudicava un’enciclica sovversiva (“comunista”, come si diceva allora, e se ne fece interprete lo stesso grande giornalista Indro Montanelli) e di chi, invece, la salutava come un nuovo inizio della Dottrina Sociale della Chiesa, dopo il grande inizio della “Rerum novarum” di Leone XIII nel 1891.
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