A Gaza con Majed

Punto Pace Pax Christi Catania
8 febbraio 2010 - Giuliana Mastropasqua

Nonostante tutto... nonostante la lunga e complessa organizzazione, nonostante la paura di non riuscire, nonostante tutti gli sforzi di circa sei mesi di contatti con le ambasciate, con le associazioni coinvolte, insomma nonostante tutto... , abbiamo conosciuto Majed e la sua immensa voglia di comunicare con noi , di trasmetterci la disperazione della gente di Gaza, ma al tempo stesso la profonda speranza di potere superare la paura , la solitudine, la tragica condizione in cui si vive oggi a Gaza .
Majed, un giovane di 21 anni di Gaza, si occupa di progetti educativi,ed è rappresentante del movimento della gioventù palestinese; lo abbiamo visto e ascoltato proprio nella sua casa di Gaza, tramite un collegamento video, sì perché nonostante tutto… Majed purtroppo non è riuscito a passare il confine egiziano rimanendo bloccato al valico di Rafah per più di un mese, in attesa di potere partire per la Spagna e poi per l’Italia, i due Paesi che lo attendevano!
La mattina del nove dicembre presso una sala della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, duecento studenti di diverse scuole superiori della città hanno partecipato all’incontro organizzato dalla Convenzione per la pace, per fare memoria di quanto avvenuto a cavallo tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 a Gaza nel corso della operazione Piombo Fuso.
Abbiamo ricordato la storia del popolo palestinese e, Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi, ha raccontato la sua testimonianza diretta attraverso la voce di padre Abuna Manuel, parroco di Gaza la cui intervista è stata pubblicata nel libro “ Un parroco all’inferno” (Edizioni Paoline).
Altrettanto intensa la testimonianza offerta nel video sulla marcia mondiale della pace che, attraversando nel mese di dicembre i territori occupati, ha lasciato un messaggio di pace e di nonviolenza per tutti, israeliani e palestinesi.
Majed, nel corso del difficile ma vivace collegamento, era felice della nostra vicinanza e ci ha chiesto con forza di non abbandonare la gente di Gaza, di continuare a mantenere i contatti, di non lasciarla sola, di parlare della sua tragedia.
Gli studenti hanno risposto a questo appello con grande attenzione e sensibilità, chiedendo informazioni e partecipando attivamente a tutta la mattinata.
Anche nell’incontro pomeridiano rivolto alla città, Majed ha avuto modo di raccontarsi e di raccontare cosa succede a Gaza, ringraziando più volte don Nandino per la solidarietà verso il popolo palestinese.
Con questo impegno abbiamo concluso la lunga giornata con l’intento di proseguire a camminare con il popolo palestinese , con Majed e la gente di Gaza, nonostante tutto.

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