Don Zeno di Nomadelfia…e poi vinse il sogno
L’autore tratteggia la figura di un protagonista del ‘900, don Zeno Saltini, fondatore di Nomadelfia, realizzando il sogno suggerito dal sottotitolo mutuato da Montale. Sgarbossa, in puro stile giornalistico, con minuziosa dovizia di particolari, descrive la vita del protagonista, inquadrata negli eventi storici salienti, tra contrasti a livello ecclesiastico e socio politico. Tali difficoltà caratterizzarono la realizzazione di questa “comunità fraterna” che, dall’iniziale insediamento nell’ex lager di Fossoli, ha fornito a tantissimi ragazzi abbandonati, i suoi piccoli apostoli, una famiglia e tanto amore, donato soprattutto dalle eroiche “mamme di vocazione”, ragazze sensibili e pronte all’invito di don Zeno, alla generosità e al sacrificio. L’amore, la solidarietà, la giustizia erano i cardini del suo agire secondo i dettami del Vangelo mediante la fratellanza e la giustizia sociale: “ La pace è un fiore che nasce sull’albero della giustizia”. Il messaggio di questo scomodo “rivoluzionario di Dio” è quanto mai attuale nel clima di odio, terrorismo, egoismo oggi imperanti.