Promuoviamo tende della pace e della legalità
Noi cittadini italiani rispettosi dei valori sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza al nazifascismo, ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che in questi tragici giorni hanno deciso di dare vita ad un’altra guerra, questa volta nel Mar Mediterraneo, per obbedire agli ordini di alcune nazioni fra cui gli USA, la Francia e l’Inghilterra, interessati non al rispetto dei diritti umani ma al petrolio e al gas naturale libici. Queste nazioni hanno trasformato da tempo l’ONU in un organismo dove si proclamano guerre a favore degli interessi delle nazioni più forti militarmente ed economicamente e non già e non più a favore della pace e del rispetto dei diritti umani.
Mentre immediata è stata la decisione di attaccare la Libia, partendo da notizie false su stragi perpetrate da Gheddafi ma mai avvenute, come la stessa stampa indipendente italiana e internazionale hanno riconosciuto, nulla l’ONU ha fatto in occasione della operazione “Piombo Fuso” di Israele contro la striscia di Gaza di qualche anno fa, che provocò alcune migliaia di morti fra la popolazione civile, o contro la repressione che in questi giorni molte dittature dei paesi arabi stanno facendo contro i propri popoli (Arabia Saudita, Bahrain, Yemen,...) o contro altre situazioni simili.
La pratica dei due pesi e delle due misure rende illegittime le risoluzioni dell’ONU e trasforma le sue deliberazioni in altrettante violazioni del diritto internazionale! Quando si proclama la guerra o si dà la possibilità a qualsiasi nazione lo voglia di fare guerra contro un qualsiasi stato sovrano, con motivazioni false e bugiarde, si compie un grave crimine contro l’umanità: la guerra è un crimine orrendo, il peggiore che l’umanità possa commettere! Proprio quelle nazioni, USA in testa, che in queste ore stanno insanguinando la Libia, meno di qualsiasi altra nazione hanno diritto di parlare di rispetto dei diritti umani per il possesso di vasti e terrificanti mezzi di distruzione di massa!
Le risoluzioni come quella riguardante la Libia, o le altre che l’hanno preceduta riguardanti le altre guerre in corso, violano lo stesso Statuto dell’ONU, approvato nel 1945 subito dopo il secondo conflitto mondiale, che nel suo preambolo proclama la sua volontà di “salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità” e che al suo art. 1 testualmente scrive:
I fini delle Nazioni Unite sono:
I. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, e a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, e in conformità ai principi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare a una violazione della pace.
Tali principi significano in altre parole costruire “la pace con mezzi di pace” e costruire “la democrazia con la democrazia”.
È lo stesso principio della nostra Costituzione repubblicana che al suo art. 11 sancisce che “l’Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali”. Chi ha votato per la guerra ha votato contro questo principio affermando anche il falso dicendo che la nostra Costituzione allo stesso art. 11 sancirebbe sia il rifiuto della guerra sia anche l’esatto opposto, cioè che la guerra si può fare quando a deciderla sarebbe un organismo internazionale. Se così fosse, e così non è, qualsiasi legge non avrebbe alcun valore se davvero ognuna di essa contenesse sia un divieto che il suo opposto. La verità è invece che sia la Costituzione Italiana sia la Carta delle Nazioni unite sanciscono l’uso di mezzi pacifici per la risoluzione delle controversie internazionali.
Violare la legge fondamentale di uno Stato è uno stupro della legalità inaccettabile soprattutto quando a praticarla sono gli organi costituzionali che su quella Costituzione hanno giurato.
Chiediamo allora a tutti i cittadini di difendere la legalità costituzionale. Chiediamo ai partiti che hanno votato contro la Costituzione di ritornare sui propri passi bloccando la guerra contro la Libia e tutte le altre guerre a cui partecipa l’Italia.
Diamo vita in ogni città, in ogni piazza alle “tende della pace e della legalità”, a presidi permanenti di popolo fino a quando la guerra in corso non venga fermata e tutte le truppe italiane presenti su altri scenari di guerra, a cominciare dall’Afghanistan, vengano ritirate.
Che ognuno scriva ad ogni singolo deputato o senatore del proprio collegio elettorale per richiamarli al rispetto della Costituzione su cui hanno giurato dicendo loro di non sentirsi più vincolati a votare per chi attenta alla Casa Comune degli Italiani che è la nostra Costituzione e a scegliere di votare invece chi questa Costituzione rispetta e vuole mettere in pratica.
Basta cannoni, bombe, morti e distruzioni. L’umanità vuole vivere in pace.
La redazione del sito www.ildialogo.org
Mercoledì 23 Marzo 2011 Ore: 11:54