Quando il tribalismo si sostituisce allo stato-nazione
Al potere dal 1969 dopo un colpo di stato contro il re Idris El Senussi, il colonnello Muammar Gheddafi non ha mai provato, fino ad oggi, a creare uno stato-nazione. Egli governa un paese che non è uno stato. In Libia, quindi, non esistono né cittadini né una società civile. Una delle basi di tale aberrante concezione della gestione del paese consiste proprio in questa preoccupazione di assicurarsi la continuità al potere per mezzo del tribalismo. Un sistema sociale che si esprime, tra l’altro, nell’appartenenza allo stesso sangue, nelle alleanze tra famiglie, nella lealtà verso il capo e il clan, e nel comunitarismo. Queste regole disciplinano la mobilità della società e pervadono il tessuto sociale.
Bastano tuttavia divergenze familiari e conflitti d’interesse per vedere questo sistema, in cui la tribù combatte ogni forma di iniziativa, trasformarsi in un campo di battaglia se non addirittura di guerra. Il figlio di Gheddafi non ha forse recentemente dichiarato che gli avvenimenti di cui il suo paese è attualmente protagonista rischiano di trasformarsi in guerra civile dato che la popolazione è armata? Ma che guerra civile è, se in realtà si tratta di lotte tra tribù importanti i cui interessi dipendono dal mantenimento o dalla caduta del potere di Gheddafi?
Tra le varie tribù che dominano la scena politica in Libia, si trova la Khadafa, dalla quale proviene il clan dei Ghous, a cui appartiene colui che si è autoproclamato guida della rivoluzione. Questa tribù, considerata la più armata, costituisce l’ossatura del regime e si concentra nella regione di Sebha, al centro del paese. Quando Gheddafi ha sciolto il suo esercito, chiamato “il popolo in armi”, lo ha sostituito con milizie e forze armate costituite da membri della sua tribù e comandate dai suoi figli. Una decisione che sottolinea la volontà di Gheddafi di opporsi a qualunque tentativo di resistenza alla sua politica.
La Warfala è una delle principali tribù libiche. Si concentra a Bengasi, polmone economico del paese e tradizionale culla della rivolta anti-Gheddafi. Il sostegno dato al colpo di stato di Gheddafi che, nel 1969, rovesciò il re Idris El Senussi, aveva permesso ai suoi membri di occupare posti di rilievo nelle alte sfere del potere. Tuttavia, dopo l’assassinio di Hassan Ichkal, uno dei capi influenti di questa tribù, la Warfala ha messo in atto un tentativo di colpo di stato contro Gheddafi, che ha avuto come conseguenza la perdita dei posti di potere nella gerarchia militare del regime.
La tribù Megarha si concentra a Sabha, nel Fezzan. Era considerata maczeniana in epoca ottomana. Di vocazione guerriera, sotto l’impero ottomano era stata esonerata dalle tasse poiché al suo interno, all’epoca, venivano reclutati i membri della polizia locale. La tribù subisce le rappresaglie di Gheddafi dopo il tentativo di colpo di stato dell’11 ottobre 1993 a Beni Walid, in Tripolitania. Represso con violenza, è seguito da un rimpasto dell’alta gerarchia del regime. Viene così emarginato l’uomo più influente della tribù, il comandante Abdeslam Jelloud, considerato il numero due del regime. È accusato di aver mantenuto il riserbo sui preparativi di questa operazione nella speranza di giocare un ruolo più importante di quello avuto fino ad allora, conoscendo la sua ostilità verso la politica di Gheddafi. In seguito al rimpasto governativo di inizio 1994, Gheddafi esclude, oltre a Jelloud, tutti i membri della sua tribù, i Megarha, da ruoli di responsabilità. Già nel 1972 il ministro dell’ambiente Mohammed El M’gharief, un altro uomo influente della tribù dei Megarha, era morto in un incidente automobilistico sospetto al ritorno da Syrtes, dove era stato a supervisionare delle esercitazioni militari.
La tribù El Zwaya occupa la parte sahariana della Cirenaica. Questa tribù ha recentemente minacciato il leader libico di sabotaggio delle esportazioni petrolifere.
Di particolare rilievo, inoltre, tra le varie tribù, quella dei Toubous, stanziata nelle regioni di Koufra, Tazerbou, Oum Laraneb, Sebha, Oubary e Morzok, che si trovano anche in Ciad e in Niger. Nella città di Koufra, oltre ai Toubous, vive anche una parte delle tribù Awajla, El Kheima, Majarba, El Zwaya, Chourfa.
Molte tribù libiche sono armate. Gheddafi userà questa carta per tentare di salvare il potere? Un potere tribale che ha conservato per oltre 40 anni di regno.
Fonte: El Watan/23/02/2011
Traduzione a cura di Giulia Ceccutti