Verso la Rete Europea dell'Acqua Bene Comune Napoli
Il 10 e l'11 Dicembre sì è svolta a Napoli l'assemblea internazionale per la costituzione della Rete Europea per l'Acqua Bene Comune.
Due giorni intensi di discussione e confronto hanno caratterizzato l'incontro che ha ospitato rappresentanti di 9 paesi europei: Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Slovacchia, Spagna e Turchia.
I lavori hanno seguito i punti delle tre sessioni in cui è stata divisa l'assemblea, indicando degli elementi basilari per una piattaforma condivisa, la forma della struttura organizzativa e gli strumenti e le campagne da costruire insieme; partendo da questo si è stilato un documento condiviso, denominato "Carta di Napoli".
E proprio sulla città partenopea e sul processo di ripubblicizzazione ci sono stati diversi riferimenti, in chiave critica e propositiva; infatti se da una parte si è condiviso la necessità di vigilare e continuare la mobilitazione affinché il processo divenga reale, dall'altra si è assunto il dato politico del passaggio fatto dall' amministrazione napoletana che è stato illustrato dall'intervento del Sindaco di Napoli.
Questo, come altri esempi, rappresentano un sentire comune dei diversi interventi: attenzione e rapporto dialettico ma mai subordinato con le istituzioni.
La ripubblicizzazione a Parigi, la vittoria del referendum a Berlino e lo straordinario successo del referendum in Italia sono dimostrazione di come il movimento per l'acqua, nel corso degli anni, si sia andato fortificando in tutta Europa, ponendo oggi condizioni favorevoli alla costituzione di una rete continentale solida.
Inoltre, in molti hanno sottolineato l'importanza dell'unione dei tre livelli, locale, nazionale ed internazionale, come elemento fondamentale per supportare la battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua.
Gli elementi di condivisone dei contenuti sono stati molti e possono essere, così, riassunti:
a) L’acqua è un bene comune, un diritto universale e pertanto non è una merce. Con gli altri elementi della Natura è parte costitutiva e patrimonio dell’Ecosfera.
Nell’uso e gestione collettiva del patrimonio idrico, l’uomo stabilisce con l’acqua un’equa relazione tale che siano garantiti la vita e l'equilibrio degli ecosistemi.
b) la proprietà, la gestione e il controllo del servizio idrico e delle reti devono essere pubblici e partecipati;
c) il principio del "full cost recovery" come attuale principio guida del finanziamento del SI in Europa va superato, reinvestendo l'intera collettività del dovere di assicurare a tutti l'accesso al minimo vitale d'acqua e i fondi per gli investimenti infrastrutturali straordinari;
d) la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla gestione del servizio è la condizione necessaria per avere un nuovo modello di governo comune del bene.
Ma molto meglio tutto questo è stato espresso nel documento conclusivo che è stato licenziato sotto forma di bozza e che contiene una parte iniziale che riprende i principi della Carta di Malmoe, dove vennero mossi i primi passi per una connessione dei movimenti europei per l’acqua.
Questo manifesto verrà riportato e discusso nella mailing list internazionale, con l’obiettivo di definirlo all’inizio dell’anno nuovo, e nelle diverse realtà di provenienza e costituirà la base su cui, all’interno del Forum Alternativo di Marsiglia, verrà formalizzata la rete europea che vuole essere una realtà propositiva rispetto alle prospettive politiche continentali.
È stato inoltre ipotizzato di darsi un ulteriore appuntamento nei mesi successivi a Marsiglia, con l’idea di approfondire le strategie per la ripubblicizzazione del servizio idrico nella dimensione dei singoli Paesi e in Europa.
Infatti il periodo che stiamo vivendo, segnato da una forte crisi, e le politiche europee tese a sottostare a tutte le richieste dei mercati finanziari impongo una risposta sovranazionale che sappia indicare una strada alternativa: affermare un' Europa sociale, dei diritti e dei beni comuni e, ancora una volta, la priorità degli interessi collettivi e della partecipazione dei cittadini. Proprio a partire dall'acqua come una delle possibili chiavi di volta.
La necessità di avere un percorso costituente è anche dovuto al confronto aperto ma non completamente concluso. Tutti però hanno concordato nella necessità di una struttura organizzata che, oltre ai principi, condividesse strumenti (sito, mailing list) e campagne (giornate comuni di mobilitazione e ICE).
Intanto si sta costituendo un gruppo di lavoro che darà continuità di lavoro fino alla formalizzazione.
Mentre sull'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) si è largamente condiviso sia quello che sta preparando EPSU (Sindacato Europeo della Funzione Pubblica) che IERPE (Istituto Europeo di Ricerca per la Politica dell'Acqua) e si sono assunti entrambi auspicando che le due realtà le mettano a disposizione di un ambito più largo come quello della Rete che essendo ambito di movimento condiviso, dovrebbe essere spazio di garanzia per tutti/e.
Non a caso il prossimo appuntamento sarà a Marsiglia al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua (14-17 Marzo 2012) in contrapposizione a quello delle multinazionali che, come nel 2010 a Istanbul, imporranno ai governi la visione del mercato, sottraendo spazi di sovranità popolare e riproponendo la stessa ricetta neoliberista.
Sull'appuntamento di Marzo molti hanno espresso la volontà di organizzare una forte partecipazione, cosa che, per quanto riguarda noi come Forum Italiano, ci impegna nella realizzazione di alcuni workshop oltre all'organizzazione della partecipazione del popolo dell'acqua.
Ma la costruzione è ancora in fieri perchè, fortunatamente, vede la partecipazione di tante realtà che devono coordinarsi per la riuscita dell'appuntamento. Per questo ci si è aggiornati alla riunione organizzativa internazionale già fissata di Barcellona del 7-8 Gennaio.